Queste sì che sono "cover"!
Cosa ho pensato, fatto, visto, sentito, messaggi nella bottiglia, notizie, curiosità, cose inutili e necessarie, il mio piccolo mondo antico, dal 2005 al 2022. E soprattutto tanta musica, come colonna sonora ma anche come espressione di ciò che non sapevo, non volevo e soprattutto non potevo scrivere. Dal 2023 mi trovate su Facebook (sono un boomer!) come FRANCESCO ZAIO.
lunedì 31 marzo 2008
sabato 29 marzo 2008
Ma quale vita davanti
giovedì 27 marzo 2008
E' solo febbre - Afterhours
In anteprima, dall'imminente disco degli Afterhours. Già questo solo pezzo li conferma (per me) numeri uno in Italia.
Il testo non riflette molto la mia attuale "illogica allegria" di gaberiana memoria, ma mi piacerà, mi piacerà, mi piacerà...:-)
martedì 25 marzo 2008
Leggo, capisco, scrivo, ricordo
Pensava che ogni ricordo evocato non poteva che violare le proprie origini. Come in un gioco di società. Dì una parola e passala al vicino. Quindi bisognava essere parsimoniosi. Ciò che i altera ricordando ha comunque una sua realtà, che la si conosca o meno.
Questo bel "cappello" per informare che un mio racconto è stato pubblicato on line sul sito www.leggendoscrivendo.it col seguente commento: Un ricordo fulminante, di un passato ormai remoto, rivisto alla luce degli anni che sarebbero venuti eppure con intatta la freschezza del momento. Un esempio fulgido di narrativa che pesca dalla storia personale e tuttavia alla storia personale non si ferma. In quel Franco di sei anni, con il fiocco al collo, stretto nel grembiule e nel banco, si riconoscerà più di una generazione. Beh, niente male. Insisterò a scrivere certe cose in un certo modo. Il racconto è questo (lo aveva già pubblicato il blog di Claudia Priano su Mentelocale: dev'essere che tocca delle corde delicate). Buona lettura, e buona scrittura.
domenica 23 marzo 2008
Buon appetito
sabato 22 marzo 2008
Il bisogno delle radici
giovedì 20 marzo 2008
Bob Mould 2008
C'era una volta Pasolini alla TV
mercoledì 19 marzo 2008
Baustelle - L'Aeroplano
Che cosa resta di noi che scopiamo nel parcheggio.
Cosa resta di noi: un rottame di Volkswagen.
Il ricordo, si sa, trasfigura la realtà.
La verità se ne sta sulle stelle più lontane.
Ci rimane una città, un lavoro sempre uguale,
una canzone che fa da sottofondo all'Indecifrabile.
Cosa rimane di noi, ragazzini e ragazzine,
la domenica dentro le chiese ad ascolare la parola di Dio.
Il futuro era una nave tutta d'oro che noi pregavamo ci portasse via lontano.
Cosa rimane di noi ora che ci siamo amati ed odiati e traditi... e non c'è più limite.
Sfreccia in cielo un aeroplano
Io ti amo e non ti penso mai
Penso a quello che ci resta
Vola l'aeroplano... va lontano
Vola su Baghdad
Noi voliamo invano.
Che cosa resta degli anni passati ad adorarti.
Cosa resta di me, delle bocche che ho baciato in discoteca.
Che cosa ne è della nostra relazione
Stupidi noi che piangiamo disperati.
Che cosa resta dei sogni che avevamo nella testa.
La nostra esperienza a che cosa servirà?
Sfreccia in cielo un aeroplano
Io ti amo e non ti penso mai
Penso a quello che ci resta
Vola l'aeroplano... va lontano
Vola su Baghdad
Noi voliamo invano.
La Festa del Papà?!
Young @ Heart: Road to nowhere (Talking heads)
Andare, camminare, lavorare, diceva Piero Ciampi. OK, ma certi giorni si ha la sensazione di un affannarsi senza direzione, senza senso, senza motivazione. L'importante è rendersene conto, e non perdere il sorriso, il senso dell'umorismo, un po' di allegria (per quanto malinconica o illogica).
domenica 16 marzo 2008
Onora il padre
sabato 15 marzo 2008
A cosa serve un amico
Io la sera mi addormento e qualche volta sogno perche' voglio sognare
giovedì 13 marzo 2008
Più bellezza per tutti
martedì 11 marzo 2008
Aspettando non godo
domenica 9 marzo 2008
Il futuro non è scritto
sabato 8 marzo 2008
I tronchi e la corrente
venerdì 7 marzo 2008
Un grande gaffeur
Storiche altre gaffes, in presenza di idoli musicali. Incontro un inconfondibile Nick Cave dei primi anni 90 a Portobello (con figlio sosia in spalla), e: "Excuse me Sir, are you Nick Cave?". Risposta: "Grunf".
Un'altra volta, sempre a Londra, mostra di pittura, pacioso uomo in carrozzella con barbone con moglie pittrice. "Excuse me Sir, are you Robert Wyatt?" e lui mi guardò come per dire: "E secondo te chi ca**o potrei essere?" (però poi conversammo amabilmente sull'Italia).
giovedì 6 marzo 2008
Siamo sulla stessa barca
martedì 4 marzo 2008
"La partenza" di Franco Fortini
ritornerai tante volte e poi l'ultima.
domenica 2 marzo 2008
Dormo poco: sogno troppo
Parola chiave: Condivisione
sabato 1 marzo 2008
Momenti cupi
You can't put your arms around a memory
E basta con tutta questa nostalgia musical-archeologica! "Non puoi abbracciare un ricordo", canta barcollando Johnny Thunders. Altra canzone-inno, questa volta per i cuori spezzati, abbandonati, fuggiti, solitari.
It doesn't pay to try,
All the smart boys know why,
It doesn't mean I didn't try,
I just never know why.
Feel so cold and all alone,
Cause baby you're not at home.
And when I'm home
Big deal, I'm still alone.
Feel so restless, I am,
Beat my head against a pole
Try to knock some sense,
Down in my bones.
And even though they don't show,
The scars aren't so old
And when they go,
They let you know
You can't put your arms around a memory
You can't put your arms around a memory
You can't put your arms around a memory
Don't try, don't try
You're just a bastard kid,
And you got no name
Cause you're living with me,
We're one and the same
And even though they don't show,
The scars aren't so old
And when they go,
They let you know
You can't put your arms around a memory
You can't put your arms around a memory
You can't put your arms around a memory
Don't try, don't try
You can't put your arms around a memory
You can't put your arms around a memory
You can't put your arms around a memory
Don't try, don't try
The Stems : At first sight (1989)
Sempre a proposito di gruppi australiani degli anni 80, non posso non postare questa canzone che fece da colonna sonora all'inizio della mia storia con mia moglie (anche se LA canzone è "Under the milky way"). "A prima vista": vent'anni fa lei disse che aveva capito "tutto" di me e di noi al primo sguardo. Forse è questo il famoso sesto senso femminile. Tant'è che vent'anni dopo stiamo ancora insieme.