sabato 29 marzo 2008

Ma quale vita davanti


Questo film mi è piaciuto, e parecchio. Temevo una "cesaronata" paratelevisiva, quella che molti in sala si aspettavano, sotto effetto di trailer e promozione, e invece c'è stato molto poco da ridere, un film amarissimo, "tombale, disperato: mi ha lasciato un'angoscia terribile" (Aldo). Non ce n'è per nessuno, neanche la protagonista, tutti in un clima di decadenza e corruzione morale, sociale, culturale, professionale, persino estetica. Già covavo un certo "catastrofismo" dovuto alle imminenti elezioni, e così ben descritto dai Baustelle nell'inno Il liberismo ha i giorni contati :
E’ difficile resistere al Mercato, amore mio
Di conseguenza andiamo in cerca di rivoluzioni e vena artistica
Per questo le avanguardie erano ok, almeno fino al ’66
Ma ormai la fine va da sé
E’ inevitabile
Anna pensa di soccombere al Mercato
Non lo sa perché si è laureata
Anni fa credeva nella lotta, adesso sta paralizzata in strada
Finge di essere morta
Scrive con lo spray sui muri che la catastrofe è inevitabile
Vede la fine in metropolitana,nella puttana che le si siede a fianco
Nel tizio stanco
Nella sua borsa di Dior
Legge la Fine nei sacchi dei cinesi
Nei giorni spesi al centro commerciale
Nel sesso orale, nel suo non eccitarla più
Vede la Fine in me che vendo dischi in questo modo orrendo
Vede i titoli di coda nella Casa e nella Libertà
E’ difficile resistere al Mercato, Anna lo sa
Un tempo aveva un sogno stupido: un nucleo armato terroristico
Adesso è un corpo fragile che sa d’essere morto e sogna l’Africa.
Strafatta, compone poesie sulla Catastrofe
Vede la fine in metropolitana,nella puttana che le si siede a fianco
Nel tizio stanco. nela sua borsa di Dior
Muore il Mercato per autoconsunzione
Non è peccato, e non è Marx & Engels.
E’ l’estinzione, è un ragazzino in agonia.
Vede la Fine in me che spendo soldi e tempo
in un Nintendo dentro il bar della stazione
e da anni non la chiamo più.
Grande canzone.
Io ero molto più allegro, per quanto illogicamente, prima di vedere sto film. Ma è stato giusto, quasi necessario vederlo. E poi, finalmente, un film italiano decente.

6 commenti:

leorso ha detto...

Davanti sono abbastanza coperto è dietro che mi preoccupo...

Unknown ha detto...

oi franco anch'io ero stra di corsa l'altra volta, scusa. hai visto che cosa ha fatto uscire la shake? il libro sull'anarcopunk di glasper. besi
diego husker

Anonimo ha detto...

attenderò di vedere il film, anche se da come ne parli sembra parecchio a là Muccino. Gente cattiva ed egoista, tradimenti, bugie, sprazzi di illusoria serenità, la situazione che alla fine si sistema perchè ognuno trova il suo "giardino".
mi sbaglio?

Anonimo ha detto...

E no, invece: non c'è giardino, non c'è scampo. Mi dirai

Anonimo ha detto...

Ciao FZ ....hai visto per caso il film "La Banda"....insomma mi piacerebbe sapere che ne pensi. ciao

Atipica ha detto...

io ho visto il film La Banda...e mi è piaciuto moltissimo. Onestamente mi è sembrato che ricordasse a tutti che gli uomini (israeliani, egiziani o finlandesi) davanti alla solitudine, il dolore, la morte e, perchè no, anche l'amore, sono uguali. E in un certo senso, sono uscita da lì un po' meno afflitta...ma non so, magari sono io che non c'ho capito una mazza...