giovedì 13 marzo 2008

Più bellezza per tutti


Riporto da http://www.fieralibro.it/ un argomento che sta molto a cuore a chi bazzica da queste parti (soprattutto Arimondi, Nordan7 e Wilson), a mo' di buon augurio a tutte le persone che sento, in maniera diversa, vicine/solidali/complici/amiche.

"Il tema della Fiera Internazionale del Libro 2008 è "Ci salverà la bellezza". Il dilemma se l'è posto per primo Fëdor Dostoevskij sotto forma d'una drastica alternativa: il mondo o sarà salvato dalla bellezza o sarà dannato dalla bruttezza. Sappiamo che la capacità di elaborazione concettuale e artistica è un tratto distintivo peculiare delle società umane. Ma come ha preso consistenza il concetto di bello, come è stato via via codificato ed elaborato? Da Platone in poi, filosofi, artisti, musicisti, scrittori, architetti, urbanisti, scienziati, mistici e teologi si sono confrontati incessantemente con la misura della Bellezza, elaborando canoni che sono stati poi sottoposti a una continua discussione. Ogni civiltà e ogni epoca hanno proposto modelli spesso in aperto conflitto tra loro, e si sono trovate a interpretare il delicato rapporto fra vecchio e nuovo, tradizione e innovazione. È oggi ancora possibile identificare un canone, e se sì, quale? Come sono cambiati i gusti, che cosa si agita nell'immaginario collettivo? Esistono ancora i generi? L'idea del bello deve corrispondere a un'utilità pratica, a un obiettivo sociale?D'altra parte, oggi siamo letteralmente circondati dal brutto. Quali strategie mettere in atto per rompere l'accerchiamento e riavviare un circolo virtuoso? In un contesto di rapide trasformazioni tecnologiche, le culture e i linguaggi sono sottoposti a una ibridazione sempre più serrata, che sta modificando in modo sostanziale la creatività e la comunicazione.L'opposizione dialettica fra il bello e il brutto, oltre ad approfondire il tema dei Confini che alla Fiera 2007 ha consentito un'ampia varietà di declinazioni, contiene dentro sé per estensione quella fra il buono e il cattivo: il decisivo rapporto che corre tra Estetica ed Etica, perché l'idea stessa di bellezza porta con sé una forte questione morale."

Niente male eh? Pensiamoci, parliamone, riparliamone. La vita è bella, in fondo. O almeno dovrebbe esserlo: diamo il nostro contributo? Non sempre, vero?

16 commenti:

mirko72 ha detto...

La vita è bella, il mondo è bello, gli animali sono belli. L'uomo è brutto...
Mik

Anonimo ha detto...

La donna è bella, però :-)

Anonimo ha detto...

"Mi illumino di immenso", senza false illusioni però.

wilson

Anonimo ha detto...

L'amateur ha ragione. Non tutte però...

Mik

Arimondi ha detto...

Personalmente, l'idea che da qualche parte qualcuno cerchi di creare la Bellezza e che sia un ideale (relativo ovviamente) da perseguire è una delle poche cose che mi dà l'energia di vivere. So che è banale, ma per me è così.

Andrea Sessarego ha detto...

Forse vado fuori tema. Questo inizio d'anno mi vede un pò confuso; tra i vari motivi c'è anche il rinnovo contrattuale del mio comparto. Solite trattative, siamo già con due anni di ritardo ecc. e parte dei sindacati hanno firmato una bozza di contratto che non piace a nessuno. Io non mi accontento più di avere un contratto e basta, anche a costo di perderci dei soldi (non sono mai stato ricco e mai lo sarò), io voglio un BEL contratto, che mi tuteli anche nella parte giuridica! Io voglio BELLEZZA nella mia vita, cioè voglio una migliore qualità della vita.

andrea

P.S. andando veramente fuori tema, fra un mese esce il nuovo Portishead: preparatevi, stavolta è meno noir e più thrilling...

listener-mgneros ha detto...

non è bello quel che bello ma è bello ciò che .... giace!
L'agonia dello splendore è sotto gli occhi di alcuni...

Anonimo ha detto...

Listener, riapri il tuo blog che dispensava bellezza in rete!

Anonimo ha detto...

Occhio, non aprite il link sopra Fenrisar!!!!

Anonimo ha detto...

later on....maybe...

darkste ha detto...

BELLEZZA.
Vita, persone, cose.

Non lo so: a me la bellezza fa paura.

"È oggi ancora possibile identificare un canone, e se sì, quale? "

Credo di si. Credo che ancor oggi vi sia un canone. Preferisco disattenderlo e amo le persone che lo disattendono.

Ma é proprio così vero che siamo circondati dal brutto? e poi da che brutto? Non mi è chiaro. Non mi é chiaro.

Oggi siamo circondati dal BELLO, finto quanto mai lo é stato. Quindi forse, BRUTTO.

leorso ha detto...

C'è del giusto in quello che dici.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con la Ste, che dimostra più saggezza e sensibilità di tanti/e persone che hanno il doppio dei suoi anni. Anche io non voglio un canone, anche io mi sento circondato da finta bellezza orribile a cui non mi voglio rassegnare nè adattare.

Arimondi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Arimondi ha detto...

Eppure, io sospetto che noi tutti sappiamo dentro di noi cosa è la Bellezza. Sappiamo riconoscerla al volo. E sappiamo scegliere.

Stasera ho visto "Essere e Avere", film documentario di Nicolas Philibert (per i pazienti, vedi mio post). Bellezza inaspettata che mi ha commosso e riabilitato una domenica mentalmente uggiosa.

Ieri sera, i Baustelle al Rolling Stone. Quella era Bellezza annunciata. Certo non "bellezza" in senso tradizionale, nella loro visione lucida e spietata del mondo. La Bellezza del sapere descrivere ciò che vediamo con parole e musica vicine alla poesia. Bellezza inquietante, ma sempre bellezza.

Mesi fa, una mostra di Lachapelle. Una bellezza annunciata che si è invece rivelato terribile, sagra del trash strombazzato e siliconato, inno all'ostentazione mediatica (lo so, ho poco senso dell'umorismo e sono poco tollerante).

Anonimo ha detto...

Certo, il tema è affascinante ma complicato. Perché una cosa bella per una persona può essere brutta per un'altra. Ci salverà la bellezza? Forse. Mi rode però perché non sappiamo cosa è, nonostante i volumi su volumi scritti. Forse la bellezza è solo dentro di noi, è uno stato della mente, che applichiamo a cose diverse, le quali al massimo stimolano in noi l'esperienza estetica (in noi, ma magari non in altri). Un accoppiamento di colori dà piacere a uno ma può dar dispiacere a un altro. Lo vediamo con culture diverse.

Ma in fondo chissenefrega della definizione del bello. L'importante è essere capaci di godere esteticamente.