sabato 22 marzo 2008

Il bisogno delle radici

Mentre passavo in autostrada (direzione Ivrea: torneo basket di mio figlio) sotto San Salvatore Monferrato, guardando quella terra arata perfettamente che sembrava un photoshop di Van Gogh, mi ha preso una struggente nostalgia di radici, di "terra mia". Ho ricordato quelle volte che mio papà mi portava "a vedere i campi", illustrandomi le diverse coltivazioni, raccontandomi la campagna di quando era giovane. Mio padre ha viaggiato molto (e io con lui) per lavoro, ma non ha dato via la casa della sua infanzia, come fosse un'ancora, un punto di riferimento, un monumento. Io invece non ho queste radici, ma mi mancano, ne sento quasi il bisogno: per questo che ogni volta che passo da quelle parti provo un'emozione dolce e malinconica, come un rimpianto (dell'infanzia?) e un'amarezza (di non andarci mai?). I miei figli non saranno come me: hanno le loro radici a Genova, anche se io, per quanto residente dal 1982, non mi sento genovese. E anche quando ogni morte di papa vado a Lu o a Quargnento, i paesi di origine dei miei, sono sempre un oriundo, uno che lì ha tanti ricordi, ma è sparito e non ha coltivato le radici, il legame con la terra, i posti, la gente (a parte il Giuliano, l'Enrico, e un po' il Lorenzo). Ogni anno mi riprometto di andare su un weekend, o una domenica, o per la Festa dell'Uva, e ogni anno la mia vita mi trattiene, è altrove.


C'è un libro che si intitola Senza radici non si vola: prima poi lo leggerò.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Porca zozza, NON CLICCATE SOPRA!

darkste ha detto...

LE RADICI sono il mio babbo che beve il caffé guardando i documentari.

LE RADICI sono mia madre che scopa le foglie dal vialetto perché é autunno.

LE RADICI sono la casa che mio padre ha costruito con sudore 40anni fa.

LE RADICI sono tutti i sentimenti che provo quando, di ritorno da un viaggio, vedo la mia città e penso che alla fine si, é piccola e noiosa e fighetta, ma é pur sempre la mia città.

LE RADICI sono questi occhi che ho: chiari da generazioni di persone con il cuore pulito e delicato.

NON POTREI VIVERE SENZA ESSE.
LE RADICI

Franco Zaio ha detto...

Un po' ti invidio perchè a volte mi sento come un cactus trapiantato da una parte all'altra. Senza radici.

Anonimo ha detto...

Gli articoli davanti ai nomi, soprattutto quelli maschili, fa tanto "terra mia". Anche la miai mamma quando abitavamo a Milano (dove sono nata io) metteva sempre il o la davanti ai nomi.
Faceva molto "Sciura de Milan"!

Anonimo ha detto...

Ragazza fioccodavena, devi sapere che dalle mie parti siamo in un crocevia culturale-linguistico fra Liguria, Piemonte e Lombardia. Molto pesante, come prevedibile, l'influsso milanese. Sorry per gli articoli, ma usa così.

darkste ha detto...

Mi piacciono gli articoli davanti.
Quando si scrive bisogna rendere come se si parlasse.... però io sn di parte perché per me il zaio può dire quello che vuole ; )

Anonimo ha detto...

Proprio oggi ho letto questa frase di George Eliot: "ogni vita umana dovrebbe avere delle salde radici in qualche luogo". Condivido pienamente, specialmente adesso che sono qui. Le radici non esistono per gli americani, un posto vale l'altro. Invece io sono legata tanto a Quargnento quanto a Torino e..per quanto qui si viva bene e ci sia più lavoro... sono sicura di ritornare "all'ovile", prima o poi!
Buona Pasqua a tutti!
Chiara

leorso ha detto...

Nato a Genova da genitori nati a Genova e nonni sparsi quà e là per l'italia. Non ho mai amato le razze pure, nemmeno negli animali, ma rispetto le origini di tutti perchè dietro ci sono sempre delle storie piene di amore e sofferenza. Sarà forse perchè noi genovesi è da un pò più di un migliaio di anni che andiamo in giro a mugugnare per il mare e ci portiamo dietro anche i mugugni e i figli di tante altre razze.

Ma se ghe pensu...

Anonimo ha detto...

Le radici fanno anche bene all'intestino, soprattutto bollite e condite con un pò d'olio...

Mik