domenica 27 luglio 2008

Disgrazie e fortune

Io penso ancora che l'Amico si veda nei momenti difficili. Se mi sento tuo amico mi sento in dovere di allungarti una mano, offrire un aiuto, darti una spalla su cui piangere o un orecchio dentro cui confessarti/sfogarti. Io poi "empatizzo": stando vicino a uno che sta male mi metto a soffrire anch'io, quasi per solidarietà, condivido il suo dolore/malessere, a volte senza averne poi un motivo reale. L'esperienza però mi insegna che questa empatia, dare e ricevere confidenze, condividere dolori e segreti sia spesso deleterio e controproducente. Mi viene da pensare che l'amicizia sia conveniente solo nei momenti di svago e cazzeggio. E' un po' paradossale parlare di queste cose in un posto "aperto" a chiunque come un blog. Ma mi sono preoccupato troppo e a sproposito, negli ultimi mesi. Forse aveva ragione TL quando scriveva "Non mi interessa conoscere nessuno. Cerco di eliminare come rami secchi le poche relazioni che ho mantenuto. Non rispondo alle telefonate. Mando una mail preconfezionata e solo a pochi, scelti a caso. Non accetto inviti. Voglio essere il paladino dell'Asocial Networking." Tanto per cominciare adesso cancello il mio myspace. E poi comincio a mandare molti, ma molti meno SMS. Che risparmio pure. Soldi, tempo ed emozioni.

Cos'è successo, cosa mi hanno detto, per reagire così? Niente: solo che devo pensare più a me stesso, e ricordarmi che sono un ragazzo fortunato. Certe volte pensando alle disgrazie altrui ci si dimentica le proprie fortune, sottovalutandole, sprecandole. E non è proprio il caso.

35 commenti:

Cicapooh ha detto...

E' buffo come nella vita reale io trovi molto meno "empatici/e" di quanti non ne abbia trovati/e qui nella rete virtuale...Questo tuo post mi fa riflettere su come anchio molto spesso mi immischi in sentimenti che infondo non fanno parte di me...per solidarietà, per affetto, mi attacco ad emozioni che non mi appartengono...mi carico di fardelli altrui per aiutare un amico/a a sentire minore il peso dei propri di sentimenti...mi rendo conto che tutto ciò non è sano...a volte essere egoisti non vuol dire fregarsene degli altri...ma forse vuol dire semplicemente essere di conforto ma mantenere la giusta distanza...
Ti ho aggiunto tra i preferiti...tornerò a leggerti...mi piace il tuo blog...
Un bacio S.

listener-mgneros ha detto...

A forza di guardarsi negli specchi, a forza di sentirsi sublimi e vittime cominciarono a credere di essere sempre centrali. Non gli veniva mai meno l'autocommiserazione, la pietà per le proprie unghie dei piedi...condivano falsità e verità con gli stessi sbiaditi e zuccherosi intingoli...e si rassicuravano l'un l'altro....oramai bigotti di se stessi...A me fanno un po schifo!

@ zaio...non smetterai di offrire la mano se so come sei, ma ricordati che necessità di un altro palmo e di 5 dita da stingere...occhio a quelle artigliate ;o)

Anonimo ha detto...

e' un tema delicato.. rifletterei eventualmente anche sull'altro lato della medaglia, cioè se spesso siamo noi che abbiamo bisogno delle preoccupazioni, degli sfoghi, delle sventure altrui, come se anche l'altruismo possa infondo nascondere una certo egoismo possessivo, un feticismo della disperazione.
Non è sicuramente il caso tuo, ma è innegabile che al mondo esistono situazioni simili.
(p.s. non considero myspace un mezzo particolarmente altruistico..anzi!)

Anonimo ha detto...

Sarà che è la seconda gravidanza che trascorro a letto, però stavolta non mi amareggio particolarmente per il fatto che "gli amici" non rispondano ai miei sms;anzi, non so se siano gli ormoni, ma sono gli sono grata quando lo fanno.sarà che ho sempre adorato la sintesi di"quando c'ho il mal di stomaco, ce l'ho io, mica te, o no?!", sarà che sono assistente sociale per lavoro e per attitudine(!), ma do per scontato che avvicinarsi al dolore, alle sfighe della vita, costi fatica.e quindi ormai non biasimo chi non fa ciò che io farei (visite all'ospedale e funerali inclusi), perché ci sono così tante ragioni dietro il chiamare e il non chiamare, l'esserci o il non esserci per una persona...(ah, l'ambivalenza!, che preferisco decidere se qualcuno mi è amico non dal tasso di frequenza nei rapporti, ma da quello che mi trasmettono quei rapporti.
e quindi ti considero tale anche se, per esempio, lascio un commento sul tuo blog e tu lo ignori...;o)
Fra

Andrea Sessarego ha detto...

Resta con noi
Non ci lasciar
...su MySpace intendo. Anche se lì aspetto ancora The Other Side of Zaio.

Franco Zaio ha detto...

@cicapooh: allora non sono l'unico fesso che si fa trascinare nel malessere! Grazie.
@listener: la persona che mi ha suonato la sveglia la conosci anche tu (ti ho dato il numero).
@madison: non mi sono ancora iscritto all'AVO :-) Myspace è una pura vetrina molto superficiale: lo rifarò appena esce il disco per fare promozione al disco. Io non ne sento, anzi non ne ho il bisogno.
@fra: la solita rockstar permalosa! Dai che sta per uscire un disco che ha per titolo la canzone che canti tu! Già che sei ferma a letto perchè non metti su un bel blog (se la connessione te lo permette)? Riguardati e ricorda: io ti avevo avvisato :-D

listener-mgneros ha detto...

non ripeterò certi errori, la selezione è dura e speitata ora...il curriculum da pesentare è: io sono...
So che darò altre occasioni...non mi ha mai fato paura il dolore...la meschinità provoca conati

leorso ha detto...

Dare, fare, cercare, rispondere, esserci, atteggiamento criticabile?
Credo che i fessi come ci chiami tu, non si esauriranno mai.
In merito a gli altri... quelli "forti e furbi", beati loro, gran bella vita, tanti nemici, tanto onore...

Anonimo ha detto...

Hey, sono un Fesso anche io: ci tengo! Non sarò mai Furbo nè tanto Forte, ma mi piaccio così :-D

silvano ha detto...

lo penso anch'io che l'amico si veda nei momenti difficili. Cosa vuoi, so di avere un po' il complesso dell'amico spalla su cui piangere. Di solito non lo scelgo, mi rendo solo disponibile, si sparge la voce ed il divorziando di turno mi fa' morire. So tutto di infedeltà, tradimenti, interessi, mutui, scenate. So anche starmene zitto su questi temi, per cui godo anche di fama di amico riservato ed affidabile. Preferisco il cazzeggio perchè sono più me stesso, più alla pari. A volte quando ascolto sfoghi mi distraggo e me ne vergogno, ho imparato a far finta di ascoltare, di solito la faccia seria e compresa è sufficente. Hai ragione, che non è un granchè come rapporto, meglio starsene un po' di più per i fatti propri. L'amicizia del bisogno e della spalla su cui piangere in molto casi, nonostante le buone intenzioni degli attori coinvolti, è falsa. Io spesso, dopo aver sentito per anni le stesse storie mi distraggo, e chi mi racconta, non comunica con me, ma fa finta perchè gli basta raccontare, fosse anche ad un muro. Per cui sarebbe il caso di istituire il muro del pianto obbligatorio e passato dalla mutua.
ciao :-))

Elsa ha detto...

hai ragione...pensando alle sfortune altrui...ci perdiamo in esse.
ma non credo che smetterai di porgere la tua mano, se non altro perchè sai cosa è la felicità.
non farlo...ma è solo un mio pensiero...
da chi non ti conosce.
Elsa

listener-mgneros ha detto...

"non essere nominati nei titoli di coda induce a sentirsi protagonisti"
;o)

ziorina ha detto...

Una volta qualcuno mi ha detto che chi offre aiuto, in qualche modo richiede aiuto. Immedesimarsi nel dolore altrui, io la ritengo una dote da non sottovalutare, mista a sensibilità e altruismo.
E' vero che è un po' disarmante in alcuni tratti e forse è anche vero che pensando ai problemi altrui non si pensa troppo ai propri, o meglio non ci si sente troppo soli nel travaglio della vita e forse per questo che qualcuno un giorno mi ha detto che chi offre aiuto, in qualche modo richiede aiuto...
Un saluto da un'altra fessa che si fa trascinare nel malessere!!!...

Franco Zaio ha detto...

Uhm, questo mi sa che è uno dei post "storici" del mio blog. Perchè si parla se sia giusto, bello, conveniente condividere i guai e i malesseri degli amici, cosa che già facciamo virtualmente, a ben leggere. Ha ragione Cicapooh: "E' buffo come nella vita reale io trovi molto meno "empatici/e" di quanti non ne abbia trovati/e qui nella rete virtuale". Beh, comunque: sia benedetto questo spazio virtuale!

darkste ha detto...

benedetto
o maledetto
zaio...

mirko72 ha detto...

Sono parecchio d'accordo con TL.

Mik

Anonimo ha detto...

@ franco: rockstar io? (sono felice che esca il disco; quando?)Ma io l'ho premesso: saranno gli ormoni...ma poi, classifichiamoli: meglio gli amici che spariscono o quelli che ti chiamano nei tuoi momenti di sfiga per ricavarne una felicità in negativo,a contrario, di ordine statistico,tipo: Se è già capitato a lui, quante probabilità ho che capiti a me? e quiundi: che culo che ho...?
P.S. un blog a 56k?il tempo di pubblicarlo e sarebbe già... Archeologia!

Anonimo ha detto...

dissento :-)
sarà che è un periodo che se non avessi quelle tre persone (due amiche, un amico) che mi ascoltano a qualsiasi ora del giorno e della notte potrei annegare in una pozzanghera, sarà che raccontare è anche analizzare e anche
(s)drammatizzare, sarà che anch'io come silvano ho raccolto ore ed ore ed ore di amori che finiscono, tradiscono, deludono, feriscono, urlano, umiliano, sarà che ogni volta ne sono uscita più vicina a chi mi ha raccontato, forse sì più fragile ma anche in qualche strano modo, più forte.
rg

Andrea Sessarego ha detto...

Aggiungo qualcosa di più serio, Franco (intanto se vuoi, ti ho risposto di là). Anch'io ho spesso la parte della "spalla", non so perchè la gente tende a confidarsi con me, ma succede e io seguo la consegna del silenzio con rigore. Diciamo che sono talmente inflessibile con me stesso che il pensiero di tradire la fiducia di un amico mi fa male. O, sintetizzando, indosso un cilicio virtuale. Anche se ogni tanto è capitato che mi sfuggisse qualcosa (percentuali bassissime), ma sono umano anch'io, e non è stato fatto con intenzione. Per fortuna non sono in grado di dare buoni consigli, altrimenti avrei trasformato la mia "dote" in qualcosa di più redditizio, potrei far parlare qualcuno facendolo stendere su un divano...o ascoltarlo inginocchiato in un casottino di legno. Ovviamente diventa difficile trovare qualcuno con cui confidarmi veramente, e quindi lascio pezzetti di me qua e là senza rivelarmi completamente.
(Improvvisamente mi viene in mente la prima serie di "Dexter" e non so se è pertinente).
Concludendo più frivolamente, comme d'habitude, ma questa sveglia di "Help" è stupenda, la voglio!!!

Nadia ha detto...

Vuoi una spalla su cui piangere??? Eccola qua! In questo ci assomigliamo...Farei la felicità di tutti conpromettendo anche la mia se necessario...e non va bene no! hai perfettamente ragione.
Il problema sai qual'è?? Che tutti mi raccontano i loro .... anche se io non glieli chiedo: avrò mika la scritta "psicologa" in fronte???

P.s. Finalmente una persona che come me non sopporta la musica nei blog...in effetti io...volume zero...e non perchè voglio dormire!!! uahhahahahahaah salveee:-DDD

listener-mgneros ha detto...

non tornano i conti un sacco di spalle slogate e umidiccie di pianto...e le teste reclinate?

Franco Zaio ha detto...

Sapevo di scrivere un post provocatorio. Ora è passato qualche giorno dalla "sveglia" che ho avuto, e sto meglio (è vero, RG, si è più forti, in qualche modo). Sarò più parsimonioso e attento ma non smetterò di dare e ricevere confidenza. Grazie a tutt*, vi voglio quasi bene (davvero).
@andrea sessarego: vedi www.ilbauledifranco.com, è in vendita lì (strano che Disco Club non ce l'abbia, segnala a Gian!).

Anonimo ha detto...

Non c'è nulla di più pesante della compassione. Nemmeno il nostro proprio dolore è così pesante come un dolore che si prova con un altro, verso un altro, al posto di un altro, moltiplicato dall'immaginazione, prolungato in centinaia di echi. (Kundera)

Andrea

Anonimo ha detto...

A.Moravia ha detto (non ricordo dove o quando):"Tutti ritengono che il vero amico si riconosca quando hai bisogno. Io credo , invece, che lo si riconosca nei momenti di fortuna, quando le cose ti vanno bene.Il vero amico è felice per te, condivide la tua gioia.Se non lo é, il tarlo dell'invidia lo rode e , prima o poi, lo lascia trasparire". Io sono d'accordo con lui.

Franco Zaio ha detto...

Ha ragione la zia A.: è che, col passare del tempo, sono così rare le gioie da condividere...

Anonimo ha detto...

@ zia a: hai ragione.
autoanalisi: ho capito (brutta cosa) di non essere davvero amica quando non ho condiviso i momenti felici di qualcuno/a.
forse è più facile immedesimarsi nei momenti di dolore, confusione, debolezza.
forse è chiedere troppo: saltare di gioia insieme a te mentre sono steso a terra?
forse è anche una vera prova di amicizia non buttare in faccia la propria felicità a chi sta rimettendo faticosamente tutti i suoi pezzi.
è complicato.
@FZ è vero. sempre più rare e volatili.
rg

Franco Zaio ha detto...

Comunque se siete proprio disperati esiste un confessionale on line, si chiama www.earfl.com: potete raccontare lì i vostri segreti e condividerli con la rete.
Meno male che c'è internet, ripeto :-)

Anonimo ha detto...

D'accordo con Moravia. Io come molti altri mi sento più o meno a ragione in credito con gli amici, ho avuto a lungo l'impressione di dare tanto e ricevere poco (per questo, giustissimo Listener, ci sono tante spalle e poche teste). Così a un certo punto ho deciso che per me l'amicizia non sarà condividere gioie e/o dolori, né esserci quando l'altro ha bisogno o pretendere che ci sia lui quando ho bisogno io, ma solo incontrarsi per un breve momento prezioso quando a tutti e due fa piacere farlo, senza impegni né sacrifici. Godendoselo senza pensare a quando ci sarà il prossimo. Insomma, come dovrebbe essere per il sesso
:-)

Elsa ha detto...

nessun confessionale Zaio...
continuare ad essere come siamo,
coloro che hanno scritto quì hanno condiviso...bella provocazione! nel senso positivo del termine...
Elsa...notte

Elsa ha detto...

psss nella tua citazione sotto la tua foto...riporti alcune cose in cui credo, altre di cui ho parlato nel mio ultimo post.
ri-notte

leorso ha detto...

mha...

Elsa ha detto...

Grazie per la visita...
so che la vita non è poesia...nel senso letterale del termine,ma per chi come me quel mare ha la fortuna di vederlo ogni giorno, per chi lo ha dentro...anche se vive in montagna, attraverso alcuni versi o semplici parole che non parlano di favole...con tenerezza si può esprimere il dolore,la rabbia, il piacere,la paura, il sociale...tutto sta nel soffermarsi sulle parole...un attimo in più, solo un attimo. Sai...i più grand poeti (non certo io) attraverso a poesia hanno dato enormi stoccate...Voglio dirti che io...umilmente riesco a scrivere solo in un certo modo,credimi la vita con me non è stata gentile...ma non voglio smettere di sognare con i piedi per terra o immersi nell'acqua...iversamente arebe la fine. Zaio forse non si è capito nulla di ciò che ho scritto...:)))))))))

Anonimo ha detto...

beh, anch'io con gli anni ho imparato a valutare non tanto la presenza degli amici in termini di quantità ma più per la qualità dei rapporti...risultato: beh sono d'accordo con te, meglio cercare e cercarsi nei momenti del cazzeggio, quello è sempre gradito e lascia bei ricordi, per il resto come disse Pavese "dentro di noi c'è un vuoto, un attesa che ci fa trasalire la pelle nuda"...

listener-mgneros ha detto...

chissà come mai i coraggiosi sono sempre anonimi...ma di solito ora che ci penso non do mai nome agli stronzi prima di scaricare la catena...del bagno

Franco Zaio ha detto...

Grazie Listener. Come vedi ho tirato io la catena :-D