La coscienza dell'illibertà dell'intera esistenza, a cui la pressione dell'esigenza del guadagno, e cioè l'illibertà stessa, non consente di emergere, affiora soltanto nell'intermezzo della libertà. La "nostalgie du dimanche" non è il rimpianto della settimana lavorativa, ma la nostalgia di uno stato emancipato da questa necessità; la domenica lascia insoddisfatti, non perchè è il giorno di festa, ma perchè la sua promessa si presenta immediatamente come incompiuta; ogni domenica è troppo poco domenica. Chi sente il tempo trascorrere lento e tormentoso, attende invano, deluso dalla possibilità perduta, che domani già ricominci l'ieri (da
Minima moralia di T.W Adorno, ed. Einaudi 1954).
Buona domenica a voi. Io oggi lavoro, quindi non ho di questi problemi :-(
15 commenti:
E' giunto il momento storico di rimettere in discussione Adorno. Io non lavoro domenica e non ho nostalgia, tu lavori e sei felice?
ciao Franco, bel post ironico.
silvano. ;-D
parafrasando
sunday fuckin' sunday
Mi mancano le domeniche di quando ero bambino:
I programmi radiofonici della Rai.
Il profumo di cibo.
Mio nonno materno che arrivava in casa con il pacchettino delle paste.
Una famiglia che sorrideva e in salute.
Il gioco.
Un grande giardino in cui rifugiarsi e sognare.
Andare ogni tanto alla partita con mio padre.
Aver già fatto i compiti.
Essere felice.
Sono stato un bambino fortunato. non c'era molto, ma era molto per me.
@wilson, listener, franco, me, tutti:
manca anche a me, era così come racconti, siamo cresciuti così.
...Sembra quand'ero all'oratorio, con tanto sole, tanti anni fa.
Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar,
ora mi annoio più di allora, neanche un prete per chiacchierar...
Che nostalgia.
A me non mancano, non sono cresciuto così...in più Celentano mi fa cagare anche quando canta paolo conte
io sposterei la domenica di lunedì..
Nemmeno a me piace Celentano, ma Paolo Conte sì.
Bravo Silvano che hai colto l'ironia. Avevo già scritto uno di quei post che mi inguaiano sul lavoro, poi ho lasciato spazio all'ottimo Adorno e all'ironia. No, non sono per niente felice. Ma leggere i vostri commenti mi solleva un po'. Ho dei ricordi domenicali terribbili fra i 14 e i 18 anni: noia e solitudine, dischi dischi e cassette. Prima dei 14 invece ero come Wilson. Dai 18 in poi: dormita post-rockenroll nait, lasagne di mamma, dormita tutto il pomeriggio a meno di appuntamento galante. La sera pub. Un secolo fa.
Wilson direbbe: la vita a volte è rock'n'roll, a volte blues :-) La mia adesso è DUB :-/
Sarà che la domenica è strana, la carichiamo di aspettative e poi non è mai come la speriamo...ma ho un deja-vu. Non avevi già mandato un post simile, o sono io che a volte perdo la cognizione del tempo e anticipo le mosse? E' il tuo penultimo commento che mi manda fuori fase...
Deeply-Confused-But-With-My-Two-Feet-On-The-Ground (maybe) Andy
Andy, sei inquietante: la mia memoria storica! In effetti mettendo "domenica" in Cerca nel blog è uscito questo post del primo aprile scorso: http://zaio.blogspot.com/2008/04/i-dont-like-sundays.html
in cui scrivevo le stesse identiche cose del penultimo commento. Sono ufficilmente rinco, o forse ripeto (inutilmente) sempre le stesse cose. Scusate tutti. Tra l'altro repetita non iuvant, evidentemente.
Tell me why
I don't like Mondays
I want to shoot
The whole day down
Andrea
Mi sono talmente abituato a lavorare di domenica che non mi pesa neanche più...
Mik
la domenica ha senso soltanto in provincia, in città è una presa in giro. Fosse per me farei della domenica il sabato, ovvero il sabato dovrebbe essere giorno di riposo e domenica giorno di spese, giretti, etc...ad ogni modo - condivido ogni virgola di Adorno - .
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