venerdì 25 gennaio 2008

Chiusi nella cameretta


"Non voglio più vivere alla luce del sole. Il disgusto per il mondo esterno di una nuova generazione perduta". No, non è una mia frase in un momento di depressione, soprattutto dopo aver visto certe scene al Senato o in giro per strada. E' il titolo di un nuovo libro delle edizioni Elliot che parla del fenomeno shut-in, nato in Giappone come hikikomori. Visto che ho passato molti mesi al liceo in una condizione simile, senza morirne (come invece succede oggi), e visto quanto è ancora brutto e cattivo il mondo fuori dalla cameretta, mi fa innervosire il moralismo e la preoccupazione per questo fenomeno sociologico (d'altronde è un target che si esclude dal ciclo di produzione e consumo...). Anche perchè ho due figli futuri adolescenti. Starà a me dargli dei valori e soprattutto la spinta ad uscire dalla cameretta. Sta a me "passargli" un mondo degno di essere vissuto/cambiato. Sta a me convincerli che anche là fuori ci sono cose belle, interessanti, non dannose nè dolorose. Sta a tutti noi cosiddetti adulti.

3 commenti:

darkste ha detto...

c'era una canzone dei bluvertigo che diceva "é stupendo conquistare la certezza che la solitudine é un valore"

e pensave che distanziarsi dagli altri fosse la soluzione. invece la solitudine la trovo soprattutto NEGLI altri. con gli altri.

Anonimo ha detto...

Una cosa è vera:
fuori è sempre peggio.
la gente più che altro.

listener-mgneros ha detto...

"io non vorrei mai far parte di un club che accetta soci come me" Groucho Marx...vecchia ma inossidabile....