Svuotare, per buttare o rivendere o donare: un'attività che mi da soddisfazione. Oggi ho svuotato la cantina, il refugium peccatorum. Penso che potrei fare a meno del 70% delle cose che ci sono nella mia casa ad occupare spazio e fare disordine (il cosiddetto clutter: cianfrusaglie, riviste, libri che non si leggono, cd che non si ascoltano, vestiti che non si mettono). Certo che con due bambini è più difficile archiviare e/o eliminare le cose. Ma ci sto provando, svuotando/mettendo a posto uno spazio, anche molto circoscritto, alla volta, come suggerisce la simpatica Rita Emmett. Le cose essenziali, davvero importanti, rischiano di essere concretamente nascoste da altre che vi si sovrappongono per fretta, pigrizia e inerzia. Dopo lo spazio in cui vivo, sto provvedendo a svuotare anche la testa: tagliare i rami secchi, incanalare le energie verso gesti e persone per cui vale la pena impiegare il proprio tempo. Sbarazzati di tutto ciò che offende la tua anima diceva Walt Whitman. Più prosaicamente io aggiungo E non regalare idee ed energie a chi non le merita o non le ricambia in alcun modo.
4 commenti:
Buffo, anch'io oggi sono stato preso dalla vertigine dell'ordine...
Sull'argomento ho a lungo studiato me stesso, il mio rapporto con la casa, gli oggetti in essa contenuti. Mi dovrei vergognare a consigliare un libro ad un librario ma qui ho trovato spunti molto interessanti:
La vertigine dell'ordine, di Carla Pasquinelli
L'ho letto anch'io, bellissimo! Grande Filippus, siamo sintonizzati allora.
alla fine hai svuotato la cantina, eh? e dire che ti avevo consigliato solo i cassetti...
Stai diventando TROPPO saggio, caro Zaio. Mi spaventi.
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