mercoledì 30 gennaio 2008

Buttare, mettere in ordine, essere a posto


Ieri ho fatto un grosso cambiamento del layout ;-) della casa. C'erano decine di libri, centinaia di CD, foto, souvenir ovunque per terra. Mi è passata davanti quasi tutta una vita, con cose tipo le pagelle delle elementari, il diario del viaggio in Irlanda, alcuni libri letti/amati al liceo (Le confessioni di Agostino e La nausea di Sartre su tutti), articoli di giornale sui Lost, biglietti d'auguri...A fine giornata ero distrutto, non solo fisicamente. Se non si va in una casa più grande qualcosa bisogna buttare/sacrificare, non si può accumulare all'infinito (ecco perchè mia moglie mi ha regalato l'iPod: spera in una massiccia conversione in MP3...). E' così difficile scegliere cosa buttare via, dei propri ricordi, della propria vita. Ma è necessario. Anche se dopo ci si sente un po' più leggeri, ma anche più vuoti. E un po' mi terrorizza anche l'immagine di avere una casa perfettamente in ordine, catalogata, a posto. Mi sembrerebbe quasi la casa di uno che è andato via, o che è morto. Invece, forse, solo a quel punto si potrebbe vivere diversamente. Ma da quando non vivo più coi miei non ho mai potuto dire: Ecco, sono a posto. Chissà, forse in pensione, poco prima di morire...

12 commenti:

Unknown ha detto...

Non volevo essere il primo ma non resisto...
Credere che l'ordine sia una esigenza dettata esclusivamente dalle ridotte disponibilità di spazi è troppo riduttivo e semplicistico. Sono più propenso a credere si tratti di una esigenza fisiologica dell'Uomo dell'Età della Tecnica (vedi Psiche e tecne, U.Galimberti). Le nostre esistenze complicate ci costringono a semplificare (ordinare, minimalizzare) l'ambiente intorno a noi per sopravvivere.

darkste ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
darkste ha detto...

si ritengo anch io si tratti di esigenza fisiologica.

E credo anche che dipenda: ambiente dopo ambiente. Io per dire sono IPERORDINATA AL LAVORO, IPERDISORDINATA A CASA... probabilmente perché nel lavoro non è il "mio ambiente" mentre a casa conoscendo già il contenuto, gli odori, i suoni.... posso vivere senza l'ordine completo... perchè c'è già dentro... si insomma ci vivo da 26 anni. ok scusate. sconnessioni e frammenti. sono stanca. spero si sia capito. il concetto

listener-mgneros ha detto...

Leggendo questo post pensavo a P.K.Dick quando in "Does android dream electric sheep?" parla del disordine prodotto dall'uomo chiamato nel racconto Palta...
"La Palta non la puoi fermare, puoi combatterla, illuderti di contenerla, cercando di riordinare qualche angolo di questi immensi caseggiati quasi in rovina dove viviamo ora...ma la palta è inesorabile...è il prodotto di secoli di civiltà ipertecnologica che a forza di produrre e rinnovare ha creato un disordine continuo e infinito...cose che non usi più o che non mai fatto in tempo ad usare, nuove, seminuove, vecchie.
Puoi passare tutta la vita sperando di bloccarla, smistando catalogando riordinando, ma sai già di aver perso...eppure continui a credere che tutto questo insieme, oramai irriconoscibile, di oggetti e fantasmi di oggetti, possa essere domato.Ma finchè noi vivremo su questo pianeta produrremo la palta...noi siamo la palta."
Non ricordo a memoria le parole del racconto...ma so che il senso era questo e la metafora è desolante...

Anonimo ha detto...

Sono disordinato da sempre, anche sul lavoro. Creatività = disordine? Mah, guardando i miei figli dredo che si tratti più che altro di pigrizia e/o malesseri vari che si esprimono anche tramite il casino che circonda i disordinati cronici.

Andrea

Anonimo ha detto...

P.S. In vista del trasloco imminente sto cominciando a buttare via un po' di cose. Incombenza triste, faticosa e necessaria. (mi ha aiutato Lorenzo, in sottofondo "Tupelo Twins live at Bonfim" 7/95 A PALLA). Comunque anche se andassi in 150 metri quadrati tempo qualche mese e sarei nuovamente incasinato.

Andrea

Anonimo ha detto...

Andrea se ha itrovato la medicina per il disrdine nei Tupelo, fammi sapere...
Non me ne frega molto dell'ordine se mi è imposto.

Wilson

Anonimo ha detto...

Il problema è quando non trovi quello che cerchi, a casa tua. Un nervoso...

Unknown ha detto...

Ancora più nervoso lo fa venire il parente che ti si avvicina e ti sussurra: "la casa nasconde ma non ruba..." mhmmm... l'ammazzeri!!!

Andrea Sessarego ha detto...

quindi ora a casa tua c'è un New Order...

Anonimo ha detto...

Più che altro molti Blue mondays...

darkste ha detto...

http://it.youtube.com/watch?v=ts9r0QHuFHw


hihihihihi