Come adoro mia moglie che comincia a fare i regali di Natale a fine novembre, scegliendo con cura e amore, impacchettandoli personalmente. I suoi regali sono proprio gesti di amore/amicizia. Se non diventa un dovere stressante, è una gran bella cosa fare regali, non solo a Natale. Anche leggendo questa riflessione di Galimberti postata da Filippus. Il problema è che io sono sempre sotto pressione sul lavoro (un libro è sempre uno dei regali più belli che si possa fare), e arrivo sempre a pezzi alla notte fatidica sia fisicamente che a livello nervoso. Ma ogni anno il Natale è per tutti simbolo di vita che fiorisce nel grembo oscuro della storia (avete letto il bel pezzo di Ravasi sull'inserto domenicale del Sole 24 ore di ieri?). No, non sono in crisi mistica. Ma se facessi un altro lavoro mi piacerebbe tanto il Natale. Adesso scappo: devo lasciare il latte e i biscotti per Babbo Natale...
1 commento:
Mai stato così inverso a Natale. E' la prima volta che mi succede, ma l'idea che comunque é l'ultimo che passo nella casa attuale e altri problemi grandi e piccoli, mi hanno mandato in corto qualche contatto. Niente pranzone, poco entusiasmo anche con i bambini, niente regali con mia moglie. Solo la percezione del tempo che mi sfugge tra le mani, la sensazione di trovarsi in un dramma Kafkiano. Non mi meraviglia che la gente ciocchi durante le festività. Fermano l'orologio sul qui e adesso, ti obbligano più o meno consciamente a fare dei bilanci.
Andrea
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