sabato 1 dicembre 2007

Il ricordo di G


Oggi, giornata mondiale dell’AIDS, il mio pensiero va a G, un mio amico morto di AIDS tanti anni fa. G per la nostra "compagnia" era una leggenda vivente: il più bello di tutti, era uscito dall'eroina, dopo anni di casini e comunità, si era sposato una sex bomb a Torino (un matrimonio indimenticabile con lancio di colombe e orchestra-una portata-un giro di ballo), aveva un lavoro discreto, una bella casetta. Un idolo. Ci perdemmo di vista, presi dal tran tran lavoro-casa-moglie. Poi il disastro, forse il destino. La malattia è venuta fuori, G ci è ricascato (non so se prima o dopo la notizia), insomma si è eclissato, sparito, consumato. Mi rimangono dentro indelebili il suo sorriso (che mi riscalda come un tiepido sole di ottobre) e la sua scomparsa (che mi raggela come un tagliente soffio di tramontana a novembre). Quando seppi della sua morte ero in libreria, ricordo che mi chiusi in bagno a piangere come un ragazzino, senza più santi né eroi, un po’ più cinico, solo, triste e vecchio di prima.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dormono, dormono sulla collina...

Andrea