domenica 16 dicembre 2007

La fede e la salute



Oggi voglio scrivere due banalità assolute, due semplici constatazioni di fatto, che mi attireranno qualche fulmine nei commenti.
1. Chi ha una Fede ha una marcia in più, più forza, più speranza, più luce. Il credere a un aldilà, a un Essere superiore, all'esistenza dell'Anima, rende sicuramente la vita, soprattutto quando è brutta e difficile, più vivibile, più magica ed emozionante. Qualcuno dice: come una droga (il famoso oppio dei popoli). Sia quel che sia, anche se ci sono i fanatici, gli antipatici e gli intolleranti, la differenza fra materialisti e credenti è evidente. I credenti sono più sereni.
2. La salute prima di tutto. Oggi sono stato malissimo, a letto tutto il giorno distrutto da maldipancia/nausea/malessere diffuso (credo sia una cosa virale che sta girando). Non mi sono goduto niente, non sono stato in grado di fare alcunchè sia dal punto di vista fisico sia di quello intellettuale. Altro che paturnie, depressioni, turbamenti esistenziali, crisi di mezz'età. Se stai male non ti fai altri problemi, non te li puoi permettere.
La constatazione 1 anela/rimpiange una spiritualità, la 2 si arrende a un'evidenza che di spirituale ha ben poco. Una brutta giornata fatta di paradossi, oggi. Una vita di contraddizione e incoerenza, forse. Se non altro posso dire di aver santificato la giornata di festa...

6 commenti:

leorso ha detto...

Banalizzando la profondità dei concetti...passa il tempo.

Anonimo ha detto...

La spiritualità non è raggiungibile esclusivamente attraverso il credo nella religione. Trovo invece che credere in una "religione di massa" sia esattamente una ricerca della salvezza per la propria anima per quelle persone che, appunto, non sono in grado di raggiungere la propria spiritualità in maniera personale.

p.s. Mi hai fatto venire in mente che dovrei rileggermi "Avere o Essere?" di Fromm.

listener-mgneros ha detto...

mettendo assieme le due considerazioni sembra che pensare alla religione provochi intensi momenti di "estasi" intestinale...a me succede da sempre...

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda la salute ti posso dire che avvicinandosi alla "mezza età" cominciano i problemi. Piccoli o grandi che siano, fanno sempre un pò temere che la vita prima o poi ti voglia portare il conto, specialmente a chi ha vissuto un'adolescenza (prolungata) non esattamente da azione cattolica. Fatalmente il pensiero corre anche all'altro punto, magari anche perché é mancato qualcuno vicino a te, e ti specchi negli occhi dei tuoi figli che ti pensano immortale, un "papà Highlander". Mi piacerebbe, da un lato, avere fede in qualcosa ma come ho detto a mio figlio (che a suo tempo si é rifiutato di andare a catechismo), nessuno é mai tornato indietro a dirci un pò come stanno le cose (ma d'altra parte non sarebbe fede). Forse é proprio (anche) a causa di questa mancanza del trascendente nelle nostre vite che la società nella quale viviamo mostra i sintomi di un'implosione imminente e non a caso le si contrappone un modello che apparentemente pone le sue basi proprio sulla forza della fede, fino alle sue estreme conseguenze.

Andrea

leorso ha detto...

Non posso sempre incolpare me stessò delle cose che non vanno o glorificare me stesso quando le cose
vanno come si suol dire da dio.
Ultimamente c'è da dire che mi glorifico un pò pochino, non sento molto il natale.

Andrea Sessarego ha detto...

La prossima volta ammalati durante un giorno lavorativo...