giovedì 31 dicembre 2009

Buon capodanno!


Con questa vecchia foto di Pino & gli Abeti, i miei auguri di buon capodanno a tutti i miei amici: passati, dispersi, presenti, virtuali.
Buon divertimento. Chi ben comincia...

Memorabilia 2009


L'anno scorso scrivevo: Gli oroscopi dicono che il 2009 sarà per me l'anno del Cambiamento: non dicono se in meglio, però, stronzetti. Comunque è già un buon auspicio, il pensiero di poter cambiare, rinnovarsi, ripartire, ricominciare. Vedremo. Spero (ma non ci scommetto) che sarà un anno migliore. E in effetti è stato per me un anno di cambiamento, mutazione, rinnovamento, transizione, sfide. Un anno particolarmente difficile, quindi, anche se si cambia sempre per migliorare (potrebbe essere lo slogan dell'anno), per cui ci si mette in gioco (o nei guai) con una prospettiva, anche se con un discreto margine di sfida e rischio. Ma se no si resta nelle sabbie mobili. Oh insomma, quante metafore per dire che ho cambiato azienda e lavoro a 45 anni, dopo 15 anni nella stessa! Questo passaggio però mi ha in-segnato molto anche in campo umano e privato, e a volte il necessario entusiasmo è stato depresso da stanchezze e sconforti. Il bilancio del passaggio è però per ora molto positivo, per cui brindo al mio coraggio (e a quelli, in primis i famigliari, che mi hanno supportato da aprile a oggi). Raggiunti 27 dei miei obiettivi-propositi di inizio anno (grandi e piccoli) su 56, un ottimo risultato considerato che il nuovo lavoro ha assorbito gran parte delle mie energie. E ora le top ten, in ordine più che altro casuale, quando non cronologico.

Magic moments
Dimissioni e assunzione
I miei concerti (Lucrezia e Clash)
La settimana bianca a Pejo
Ale campione regionale
La pagella di Matteo
Al mare in Liguria
La Sardegna
Venezia
Abbracciare Bob Mould
Le serate fuori con Luana (Tori Amos e Afterhours)
Gli amici (averli e sentirli)

Bad moments
Malinconiche nostalgie e futuri anteriori
Non apprezzare/accontentarsi
Le incomprensioni, le scenate e i musi
La malattia di P.
Non andare alla riunione del liceo
Stanchezze, solitudini e sconforti
Mio figlio adolescente polemico e scontroso
Il ghiaccio di dicembre
Le sere d'estate da solo in città
La casa mai a posto

Musica
Pochissimi dischi acquistati, pochissimo stereo e iPod e molto youtube, myspace e radio (Virgin).
Classifica degli ascolti:
Bob Mould (anche Sugar e Husker Du), tutto
The Clash, tutto
Afterhours, tutto
il reggae soprattutto in versione dub
Nick Drake, tutto
Giorgio Gaber, tutto
PJ Harvey, tutto
Kraftwerk, tutto
Billy Bragg, tutto
Green Day, 21st century breakdown

Libri
Ho perso il conto. Da quando lavoro al Libraccio li trovo a metà prezzo se non a pochi euro, quindi è un flusso continuo. Quelli che mi sono più piaciuti sono stati (in ordine cronologico):
Castaldo, Il buio il fuoco il desiderio
Carver, Principianti
Perec, Un uomo che dorme
Salvo, L'ubicazione del bene
Roth, Patrimonio
Zoja, La morte del prossimo
Tabucchi, Il tempo invecchia in fretta
Luttazzi, La guerra civile fredda
e ovviamente (ci sto lavorando con le mie musiche)
Pozzi, Parole
Dickinson, Silenzi

Cinema
Sempre meno film visti, una trentina: l'anno scorso 40. Cause: la stanchezza post-lavoro e i figli che vanno a letto sempre più tardi.
Quelli che mi sono più piaciuti:
Gran Torino
Il mio amico Eric
Irina Palm
Questione di cuore
Across the universe
Up
Planet 51
The millionaire
Pleasantville
L'attimo fuggente

Alla TV
Letterman
Desperate housewives
SOS Tata
Glob l'osceno del villaggio
Little Britain
MTV Brand new
Current
Cult
il TG3 di mezzanotte
la Samp

Reparto alimentari
Il ristorante Baldin
I panini del Gallese
Il gelato del Paperino
Tutto quello che fa in casa mia moglie
Il polpettone di mia suocera
La pasta al forno di mia madre
La Red Bull
I pansoti da Settembrin
Il mirto ghiacciato
Gli aperitivi con Andy

Il 2010 vorrei che fosse, dopo il cambiamento del 2009, l'anno del consolidamento e del raggiungimento di un discreto livello di serenità (e così dice anche il mio oroscopo, per quanto non ci creda). Ne riparliamo fra un anno.
Buon anno a tutti voi che mi leggete, anche senza lasciare commenti. Un anno dopo, siete sempre in media di un centinaio di persone al giorno. E vi sono un po' affezionato, a modo mio.

mercoledì 30 dicembre 2009

Bob Marley - Waiting In Vain in Dub

Un esempio di dub version (ho scelto un pezzo famoso, per meglio esemplificare). Potrei ascoltare dub per ore (per esempio su www.dub.com): mi mette di buon umore, sono "good vibrations", anche se non fumo niente (perchè io non fumo mai niente). Irie!

Tiziano Ferro - Scivoli di nuovo

"Ma non basta, non basta mai"...Ma che parole ha questa canzone?! E devo dirlo: mi piace anche la musica. Devo preoccuparmi?

lunedì 28 dicembre 2009

Ken Loach - Il Mio Amico Eric

Visto ieri. Ho amato quasi tutti i film di Ken Loach, e questo resterà memorabile per come fonde tragedia e commedia, oltre alla solita prospettiva socialista sulla working class inglese (e per socialismo intendo valori umanitari come la condivisione, l'amicizia, l'onestà, la semplicità, la denuncia, l'orgoglio, la coscienza di classe). Insomma, il mio cinepanettone 2009.

domenica 27 dicembre 2009

Sybil - Asleep (Smiths)

Batteria e controcanto del sottoscritto. Tanti, tanti anni fa.

Sonni, sogni e bisogni


Dormirei 20 ore al giorno. Sarà il cibo natalizio, sarà il rilassamento dei nervi, sarà che ho una situazione in casa che non so da che parte cominciare per sentirmi almeno un po' a posto (libri, cd, tapparella rotta, cantina, bianco da dare, mobili da aggiustare), sarà che ho bisogno di fare/avere dei sogni. Ieri, dopo aver visto The millionaire, ci siamo chiesti in casa Quale è il mio sogno?, e noi adulti non avevamo mica una risposta pronta come i nostri figli. Ci dobbiamo pensare, o ce lo siamo dimenticato, o non abbiamo tempo per i sogni. Non è una bella cosa. Un bi-sogno, in fondo, è solo un sogno fatto due volte :-)

giovedì 24 dicembre 2009

Disoccupati e morti


I miei più accorati auguri di buone feste, per quanto possibili, vanno a tutti quelli (tra cui due miei vecchi amici) che hanno perduto o stanno perdendo il lavoro in questi tempi, e anche ai famigliari di chi lavorando ha perso la vita, come a Genova ieri sera. Spero che non si sentano e non rimangano soli nella difficoltà e nella tragedia. Mi sento impotente e anche un po' impaurito e inaridito. Nel frattempo il premier invita all'ottimismo e all'amore. All you need is love, don't worry be happy. Andatelo a dire ai cassintegrati, e agli amici-colleghi dei morti sul lavoro. Vorrei potere, o almeno saper fare qualcosa, per queste persone. Quelli sì che sono problemi, e non le mie crisi esistenziali di mezza età. Speriamo che il 2010 sia migliore, ossia che giustifichi l'ottimismo con fatti concreti, e non solo slogan e retorica.
(Vignetta tratta dal blog Salamandra).

mercoledì 23 dicembre 2009

Crisi? Quale crisi?


Code per Natale nei negozi di lusso (Louis Vitton, per es.) e di elettronica superflua (cellulari, maxischermi, console di videogiochi). Viaggi e vacanze sold-out. Ma tutta sta crisi allora? La recessione? I licenziamenti, la cassa-integrazione, i fallimenti? Sugli autobus sento che il discorso-tipo è "Piuttosto rinuncio al mangiare ma si vive una volta sola e voglio cercare di godermela". Gente che fa debiti (a Genova diconsi "puffi") per permettersi sfizi e lussi che non dovrebbe permettersi. Il senso della misura, della parsimonia, della convenienza, del rapporto qualità/prezzo? Robe da sfigati, rompicoglioni e comunisti.
Forse il Sistema telepubblicitario ha davvero ormai ipnotizzato e convinto la stragrande maggioranza degli italiani. Un nuovo ennesimo cellulare, uno schermo al plasma, vestiti e oggetti di marca, un suv, una vacanza esotica, tutti piccoli-grandi sforzi per sentirci un po' meno sfigati e poveretti e un po' più simili ai VIP che loro sì che si godono la vita. Nel nostro piccolo siamo ormai tutti VIP: Very Ignorant People.

Sex Pistols - Problems (live in Dallas, 1978)

Il pezzo che citavo l'altro giorno.

lunedì 21 dicembre 2009

Joy Division - Ice Age

Beh, con tutto questo ghiaccio intorno, quale altra canzone potevo postare? ;-)
E il testo dice niente meno che
"Ho assistito ad autentiche atrocità
seppellite nella sabbia
Salvezza riservata a pochi
mentre ci teniamo per mano
Io vivo nell'era del ghiaccio
Nulla resisterà
nulla sarà a posto
nel freddo
Niente sorrisi sulle tue labbra
Non è una eclisse
vivere nell'era del ghiaccio
Cercando un'altra strada
Nasconditi dietro la porta
Vivremo in buchi e pozzi in disuso
sperando poco di più
Io vivo nell'era del ghiaccio..."

Auguri.

domenica 20 dicembre 2009

"Problems? The problem is you, and what you gonna do"


I problemi che abbiamo sono solo i problemi che desideriamo avere (Jodorowsky).
Dunque, vediamo. Quali problemi desidero avere? E soprattutto: desidero avere dei problemi?!Non ne ero cosciente, che distratto. Forse ha ragione Jodo però: potremmo benissimo non avere problemi, basterebbe non identificarli come tali. Forse. Mah. Ma io mica desidero averne, di problemi: sono loro che desiderano avere me forse :O)
OK ci provo. Sta a vedere che mi migliora l'umore. Non è divertente, tutto questo.
Cambia rotta, cambia stile
scopri l'anno bisestile
è volgare il tuo annaspare sai
Squarciafavole t'illudi
come notte fra le nubi
Divertente criminale
la tua scala di sapone
questa è la fine, la fine di un anno indimenticabile.

 
PSQuiz: Chi cita il titolo del post?

Siouxsie And The Banshees - Happy House (1980)

"Questa è la casa felice
siamo felici qui
nella casa felice
è un tale divertimento
Siamo venuti a giocare
nella casa felice
e sprecare un giorno
nella casa felice non piove mai
Siamo venuti a gridare
nella casa felice
Siamo in un sogno, nella casa felice
Stiamo proprio tutti bene
Questa è la casa felice, siamo felici qui
c'è posto per te se dici "Anche io"
ma non dire no o dovrai andartene
Non abbiamo fatto niente di male
coi nostri paraocchi
è sicuro e tranquillo
se canti in coro
Questa è la casa felice
siamo felici qui, nella casa felice
di dimenticare noi stessi
e fingere che tutto vada bene
l'inferno non esiste"

venerdì 18 dicembre 2009

Il mare d'inverno


Un po' di neve, e tutto, tutti vanno in crisi, almeno a Genova. Il barista oggi mi fa "La neve a Genova è come un terremoto!". Ah beh, stessa cosa (dillo in Abruzzo, coglione).
Mi chiedo come facciano allora in Svizzera, Trentino, Russia, Norvegia, Islanda. Sic.
La verità è che in questi posti davanti al mare siamo abituati troppo bene, dal clima, dall'ambiente, dai ritmi.

Insomma: sono distrutto. E' arrivato, di soppiatto (come mi ha detto oggi Andrea F), il Natale, e siamo qui, che non sappiamo se festeggiarlo o sopportarlo o ignorarlo.
L'importante è che passi presto, e tutto ricominci, in maniera diversa, se non migliore, negli anni 10.

giovedì 17 dicembre 2009

Santa Claus-trofobia


Ogni anno rimando e mi ritrovo a fare regali di corsa. Sarebbe bello fare regali mirati, ragionati e intelligenti. Non sono distrutto dal lavoro come gli ultimi 15 anni (ho già dato questa estate), ma non sono riuscito a godermi neanche stavolta il gesto del "pensiero", del regalo natalizio. La sensazione è che quest'anno 9 su 10 abbiano fatto come me, per ragioni economiche. Aggiungi il freddo bastardo. E se, a parte i ragazzi-bambini, rimandassimo i regali al periodo dei saldi?

PS Please non fatemi pistolotti sul conformismo consumista del Natale. Manifestare attenzione e affetto con un regalo non è una brutta cosa. Se poi volete dirmi che le feste comandate sono deprimenti, tristi e squallide, sono il primo a sottoscrivere. Ma solo perchè io non sono mai stato capace di santificarle, le feste.
Viva il Natale, viva il Capodanno. Ma che passi tutto in fretta, ti prego, destino mio.

mercoledì 16 dicembre 2009

Il concerto di una vita


Vederlo a due passi, che si monta/smonta tutto, tutto da solo, dolce gentile ed educato ma energico intenso ed urgente, ascoltarlo che si sgola e si scortica le dita. Parlargli, ringraziarlo, dirgli che ho aspettato 22 anni quel momento (dal 1987, Torino, Husker Du), e lui che ci ride sopra, fare una foto insieme. Questo dopo un concerto, il concerto più bello della mia vita. Ne avevo bisogno. Ho riacquistato un sorriso, fatuo e futile forse, ma che ha fatto dire a mia moglie "Ne è valsa la pena solo per vederti così felice". Sì, perchè Bob, da oltre 25 anni, dà voce e corpo e parole a tanto, tantissimo di me. Concerto aperto con Wishing well acustica, pelle d'oca di 5 cm. E poi The act we act, Hardly getting over it (lo confesso: piangevo, cantando), l'urlo di Something I learned today, Celebrated summer, I apologise, Life and times, I'm sorry baby, per finire con Makes no sense at all... Difficile esprimere cosa ho provato, ieri sera, al Tunnel di Milano. Tra i partecipanti all'evento: Tixi, Andy, Diego, 3/5 degli Afterhours, e soprattutto IL Gila (carramba che sorpresa: il cerchio si è chiuso, l'ultima volta che lo vidi era al concerto degli HD del 1987)...
Un concerto che ha dato (ridato) senso a tutto (me stesso). Lo so, sembra un'esagerazione, una cazzata, e invece no. Tanto è importante la musica, certa musica, e certe persone, per me.
Thank you Bob.
PS Per chi non lo conoscesse (fosse famoso!) il mio idolo è Bob Mould, vedi Husker Du, vedi Sugar, vedi Bob Mould.

lunedì 14 dicembre 2009

Smile, please


























"Papà, non sorridi mai", una coltellata. Ha ragione il mio piccolo cucciolo di 8 anni. Dovrei sorridere, persino ridere, molto di più. Perchè penso, nonostante tutto, lo so, lo vedo, che ne avrei tutte le ragioni. Invece mi lascio incupire dai Brutti Pensieri. Te lo prometto, piccolo casco biondo: cercherò di essere più sorridente e allegro, sempre. Almeno per te.
La vita POTREBBE essere così bella, in fondo. Diciamocelo :-)

domenica 13 dicembre 2009

Social Distortion - Dear Lover

Sono un po' assente, in questi giorni. Domani spedizione Bob Mould, una botta di vita. Ma per il resto vale questa canzone di Mike Ness, dice (esprime) tutto lui. Non è un gran bel momento.

mercoledì 9 dicembre 2009

Il mio primo concerto

Maledetti, nessuno che ci volesse venire. Milano, febbraio 1980: i Ramones! Il gruppo che aveva cambiato la mia vita per sempre, un torrido pomeriggio, in cameretta al mare. Alla radio solo disco music (era il 1976), nelle stradine del residence i mangiadischi mandavano solo musichette adatte a quel ballo (molto sexy, a ripensarci) in cui ci si prendeva delicatamente a culate (un saltino, una culata, un saltino, una culata). Dopo essermi sorbito la tristissima If I can't have you, giro la manopola e una specie di tornado mi entra nelle orecchie. Era il primo singolo dei Ramones, annunciato da Roberto di Radio Giovane (che aveva anche un negozietto dove mi fiondai in autunno a comprare i primi 45 giri dei Clash, dei Jam, e il longplaying dei Ramones). Ricordo il ritorno dal negozio brandendo quel discone come un trofeo, su per viale Trento, correndo e urlando "Hey ho let's go" insieme al mio amico punkettaro Geppi. E poi a casa a sfondarmi le orecchie nella cuffia di similpelle nera. Raramente sono stato più felice di quel giorno.

Ma al liceo classico di Biella i Ramones non piacevano a nessuno, che io sapessi. Si baloccavano coi cantautori, i Genesis, i Deep Purple, i Led Zeppelin, i Pink Floyd, insomma quei pachidermi di cartapecora. I Ramones non sapevano suonare molto bene, ma il bello era quello: ti davano la sensazione che anche tu potevi mettere su un gruppo ed esprimere la rabbia, la noia, il divertimento, insomma il rock'n'roll che ti pulsava nelle vene. Il primo LP dei Ramones aveva la chitarra su una cassa e il basso sull'altra: praticamente un metodo per imparare a suonare! Centinaia di brufolosi kids in tutto il mondo hanno cominciato così a suonare punk rock. Pare che anche Sid Vicious abbia iniziato così.

Ma tutto questo non toccava i miei compagni di liceo. Anzi: li schifava un po'. "Non sanno suonare, è solo rumore, sono demenziali, ma vuoi mettere".

E allora mi ero lanciato: avevo espresso ai miei questo mio grande desiderio, e mi portarono! Non lo sapevano, ma avrebbero cambiato la mia vita per sempre, facendomi diventare qualcosa/qualcuno che non avevano programmato, loro malgrado.

Biglietto comprato dal mio cugino milanese boy-scout, che me lo consegnò come se fosse un pezzo di carta igienica usato, guardandomi come se fossi un tossicodipendente.

I miei mi lasciarono all'ingresso del palazzetto, preoccupati e commossi come se partissi per il militare.

Mi sentivo un po' fuori luogo, col mio burberry alla Colombo: avevano TUTTI il chiodo, gli altri kids, pieni di spille con nomi di gruppi, anche se la più diffusa era quella con la scritta stampatello nera su sfondo bianco “FUCK OFF”. Mi accomunava a quei ragazzi la passione musicale, la rabbia e l’angoscia esistenziale, ma non avevo ancora trovato il coraggio di fare outing coi vestiti.

Entrai nel buio e freddo palasport come dentro a una caverna dell’inferno. Gli UK Subs stavano terminando il loro set di spalla con uno strano frastuono: avvicinandomi vidi che era in corso una specie di baseball-rock dove le mazze erano le chitarre e le palle erano le lattine di birra! Uno spettacolo indimenticabile. Peccato perché gli UK Subs non erano niente male (Another kind of blues sopra tutti), ma quella sera i kids volevano solo i Ramones, niente da fare.

“Ci-ao, siamo i Ramones!” sulle note di Morricone, e ci fu l’Avvento, con un che di minaccioso e apocalittico. Guardai il concerto a bocca aperta, paralizzato immobile in mezzo a un fiume di pogo. I Ramones avevano appena pubblicato il loro disco meno convincente, End of the century, dove addirittura comparivano (scandalo!) dei violini. Ma dal vivo anche quelle canzoni finirono amalgamate in un torrente di distorsione e velocità, come in It’s alive.

I miei mi aspettarono fuori dal palasport, ero sotto shock e con le orecchie che ronzavano. Passammo a salutare zii cattolici e cugini scout. Ci scambiammo sguardi di compassione e disprezzo reciproco.
Tornando a casa, nella notte gelida e buia, mio padre mise su i Pink Floyd, per fare un po’ il moderno, dicendo ogni tanto “Questa sì che è musica”. Non aveva tutti i torti: quella dei Pink Floyd era musica, ma quella dei Ramones era vita. Anzi, la mia vita, come la musica dei Ramones: veloce, distorta, confusa, frustrata, "alternativa", grezza, goffa, tecnicamente povera, aspirante al divertimento, disperata, ma col senso dell'umorismo.

martedì 8 dicembre 2009

I Believe In Miracles - The Ramones

Le scritte che passano sopra (storia) e sotto (musica) mettono in luce come i Ramones (più che altri Joey) fossero aperti mentalmente e musicalmente. L'ennesima prova di quanto siano stati grandi (e a suo tempo sottovalutati) i miei primi idoli rock (visti dal vivo a Milano nel 1980: avevo 16 anni, e la mia vita cambiò, quel giorno).

sabato 5 dicembre 2009

Aveva ragione Paul Towers



Ci ho messo quasi 20 anni, ma ci sono arrivato: quando si esce dal lavoro, quando si torna a casa, bisogna chiudere la porta, spegnere un interruttore interno, e lasciarsi dietro il lavoro, anzichè portarselo dietro/dentro e pensarci continuamente (anche senza volerlo). Bisogna staccare, distrarsi, pensare ad altro, al proprio tempo libero, alla famiglia, a quello che non è lavoro, quando non si lavora, concentrandosi sulle cose importanti e belle fuori dal lavoro. E' una cosa che non ho mai voluto fare, perchè la ritenevo schizofrenica: mi sembrava impossibile separare le varie parti della propria vita, che vivevo come un unicum, un unico fiume che però così facendo si è inquinato parecchio ed è diventato pieno di mulinelli e correnti gelide e pericolose. Certo, è difficile evitare i vasi comunicanti, creare dei compartimenti stagni, ma è sano e produttivo provarci. Un esempio? Uscito dal lavoro, su metro/autobus, anzichè leggere dati, fare piani e preparare report, è meglio leggere un libro, ascoltare della musica, telefonare a un amico. E a casa e fuori, con le persone che stimiamo e amiamo, parlare di altro, parlare di loro, coltivare interessi, affetti, hobby. Lo so, sono cose banali, ma io non le avevo mai capite, e il mio vecchio collega Paul, che praticava questa netta suddivisione, mi sembrava rigido, limitato e assolutista, e scuotevo la testa. Come ho capito adesso la sua teoria, dopo alcuni mesi in cui ho lavorato anche la notte (con la testa), perdendo di vista quello che succedeva fuori dal lavoro, oltre alle mie fonti di gioia e divertimento!
Quindi, anche se è tardi (ma non troppo, grazie al cielo), voglio ringraziare Paul Towers, filosofo sottovalutato per 15 anni della mia vita.

Mina + Manuel Agnelli "Adesso è facile"

Di discutibili ci sono il playback della figlia di Mina e la pettinatura di Manuel, ma cazzarola che canzone!
"Dici che mi vuoi perciò mi avrai
Dici che mi sai e poi si sa
Che tanto facile è tanto facile
Adesso che non c’è più lei
E’ tanto facile adesso è facile
Sapere cosa vuoi
Capire cosa sei
Ma ti ho aspettato e scopro
Che sei già passato dentro di me
So che tu mi vuoi
Prendimi se puoi
E dici che mi sai
E poi mi va
Adesso è facile è tanto facile
Adesso che non c’è più lui
E’ tanto facile e solo facile
Capire cosa c’è
O dirsi che non c’è
Ricominciare a vivere con me per me
E adesso è facile è tanto facile
Davvero splendidi io e te
Adesso è facile è tanto facile
Capire cosa c’è e amare quel che c’è
Ricominciare a vivere per me con te
Ricominciare a vivere per me"
Destinata a diventare un inno di tante persone. Spero. Che ricominci ad essere facile capire cosa c'è e amare quel che c'è. Auguri.

venerdì 4 dicembre 2009

No B, no party


Domani è il No B. day: sinceramente sono un po' disilluso dai milioni di persone che danno il loro consenso a B. Spero che sia un segnale importante, e non un flop, certo. Mi ha piuttosto amareggiato il fatto che la sinistra (o almeno il PD) non abbia appoggiato la manifestazione, lasciando a Di Pietro la figura del caciarone incazzoso. Ma che opposizione è, se no? Boh, un giorno forse lo capiremo (quando sarà troppo tardi, temo).
Quanto alla controversa copertina di Rolling Stone: ho comprato la rivista e, a parte la copertina-provocazione, gli articoli all'interno su B sono tutt'altro che ruffiani e ambigui. Anzi ho trovato sanamente destabilizzante lo smitizzare la figura della rockstar, che è tutt'altro che un santo e spesso ha degli atteggiamenti che si possono, con un po' di ironia e senso dell'umorismo, mettere in parallelo con quelli di B, Obama, Ratzinger (questo è quello che fanno su RS).
Scopro stasera che non ho niente di viola da indossare o esporre...Comunque non ho niente contro di lui (fa i suoi interessi) quanto piuttosto contro la mentalità e l'ingenuità di chi lo idolatra o ne apprezza i comportamenti, sentendosi rappresentato da lui. E sono milioni di persone, la maggioranza dei miei connazionali. Se l'opposizione non ha o non sa comunicare dei convincenti Modelli alternativi a B, degli Esempi, me ne faccio una ragione. Triste. Viva l'Itaglia.

giovedì 3 dicembre 2009

Cosa resterà, di questi anni zero


Hey, stanno finendo gli anni zero, e manco ci avevo pensato. Sono volati, dal G8 a oggi, o forse ero impegnato altrove? Cosa resterà, cosa ne penseremo. Per ora niente: ci devo riflettere, ma chi ne ha tempo e anche voglia, in fondo...E' già tanto fare liste e classifiche alla fine di ogni anno, un anno alla volta. E' già tanto, chè le giornate, le settimane, i mesi passano sempre più velocemente. E mi viene in mente questa poesia di Franco Fortini (1957), perchè si fa sempre più tardi.

"Agli amici"
Si fa tardi. Vi vedo, veramente
eguali a me nel vizio di passione,
con i cappotti, le carte, le luci
delle salive, i capelli gia' fragili,
con le parole e gli ammicchi, eccitati
e depressi, sciupati e infanti, rauchi
per la conversazione ininterrotta,
come scendete questa valle grigia,
come la tramortita erba premete
dove la via si perde ormai e la luce.
Le voci odo lontane come i fili
del tramontano tra le pietre e i cavi...
Ogni parola che mi giunge e' addio.
E allento il passo e voi seguo nel cuore,
uno qua, uno la', per la discesa.
 
E per fortuna che qualche amico, reale o virtuale, ce l'abbiamo. Per fortuna. O no?

Don Letts a Savona



Io non ce la faccio, probabilmente (come sempre, grr), ma se amate i Clash, il punk, il reggae e il dub questo è un bell'appuntamento. Per info su Don Letts visitate il suospazio. Buona serata.

domenica 29 novembre 2009

Gli altri, la minoranza, i diversi, i perdenti




"Gli altri siamo noi. Siamo noi i diversi. Persone che quando dicono: "albero" intendono dire solo e proprio: "albero". E quando dicono: "disonesto" vogliono dire solo e proprio: "disonesto". Chiamiamo le cose, i delinquenti con il loro nome. Siamo noi: "The others". Ci troviamo senza neppure sapere le ragioni alieni in una realtà separata, stranieri di QUESTA realtà. Loro, gli altri a noi, ci credono, ci vivono, ci stanno bene in questa Italia disperata e alla deriva. Gli è sufficiente pensarsi in Paradiso per negare l'Inferno. Noi, gli altri, non ci riusciamo. E' più forte di noi. Rompiamo amicizie, legami familiari, rapporti di lavoro perché, pur con tutto l'autocontrollo di cui siamo capaci (che è molto poco), non riusciamo a stare zitti. Noi siamo altrove. Non possiamo vedere ciò che non esiste. Gli altri a noi invece possono, vogliono credere all'informazione che li lega al suolo. Sono dotati di super poteri all'incontrario e portano una corazza che non si può scalfire. Potrebbero volare, ma non sanno di avere le ali. Se gli altri siamo noi, gli altri a noi sono la maggioranza assoluta degli italiani. L'altro è infatti tale solo se è in minoranza, per questo è altro, per questo è un diverso. E' minoranza di una maggioranza. La sua voce può sembrare sgradevole, ciò che dice antipatico. E' un ufo sociale, un marziano. Uno che nega l'evidenza condivisa da tutti, che parla per partito preso. Chi è altro è un sopportato al pranzo della domenica, alle discussioni tra amici, alla macchinetta del caffè aziendale, nella sala d'aspetto del medico. Un rompicoglioni, un attaccabrighe, uno che mette in discussione i telegiornali, la Chiesa, il Governo. Uno che è altro si sente spesso un po' solo. Sul Titanic vede l'iceberg dove gli altri a lui scorgono banchi di nebbia. Lo sconforto lo prende più per non essere creduto che per il fatto di finire contro una montagna di ghiaccio. Uno che è altro qualche volta vuole rientrare nel gruppo. Occuparsi delle solite cose per bene di nessuna importanza. Tirare a campare. La vita scorre e chi segue la corrente finisce sempre in qualche fogna. Ma questo lo viene a sapere solo dopo."

Non sono parole mie, e non vi dirò di chi sono, in quanto personaggio molto famoso e controverso, per non causare pregiudizi nella lettura e nella riflessione. Dirò solo che sono parole che mi hanno colpito e sorpreso, e mi ci ritrovo, in gran parte, ahimè, senza snobismo nè complessi di superiorità o persecuzione. Giusto un po' di amarezza, e una rabbia ormai stemperata in malinconia.

mercoledì 25 novembre 2009

Ridere con cervello


Luttazzi è un mio piccolo grande mito. Caustico, feroce, intelligente, scorretto e intellettuale allo stesso tempo. Più divertente e anche più critico di Grillo. Consiglio caldamente il suo ultimo libro, che oltre alle consuete (ma mai prevedibili) travolgenti battute e monologhi include anche una dotta incursione sulla storia della religione e una lucidissima analisi della politica italiana, quindi una miniera di informazioni e divertimento. Non succede spesso, anzi, che le due cose arrivino contemporaneamente, quindi leggetelo, fatevi un favore (e un piacere).

Daniele Luttazzi: Money for dope (2005)

Sapevate che Luttazzi è anche un notevole musicista? Canzone stupenda: Luttazzi è davvero un personaggio pazzesco.

Husker Du, 3 canzoni da Warehouse (1987)

Presi i biglietti per Bob Mould il 14-12 a Milano. Convocati Andy e Husker. Si va a vedere un artista solista maturo et cetera, noi siamo nella seconda età, persone adulte, ma se poi rispolvera pezzi come questi, chi lo tiene fermo, a Diego? e chi le asciuga, le mie lacrime? :-) Ci vediamo sotto al palco.

martedì 24 novembre 2009

Danzig - Thirteen

No, non sono io in pausa pranzo alla Foce :O) però mi piace molto questa foto, non so perchè ;-)
Straordinaria, come sempre, la cover di Johnny Cash (http://www.youtube.com/watch?v=w7OpGizuCmw).

Amo certe casalinghe
























OK, faccio outing: sono un fan assoluto di Desperate Housewives. Sono capace di guardare tre volte di fila la stessa puntata in replica (la prima in italiano, la seconda in inglese coi sottotitoli, la terza solo in inglese).
Adoro l'intreccio, i dialoghi, il commento fuori campo della suicida "Mary Alice", le tematiche, le figure maschili, le attrici bravissime (tranne "Susan", veramente troppo...Susan). La sesta stagione appena iniziata promette molto bene, con la prima puntata (per ora solo su FoxLife, Sky). Non mi dilungo oltre, solo i fans possono capire ;O)

domenica 22 novembre 2009

"Chi è l'alieno?"

I vantaggi dell'avere un figlio di 8 anni: godersi insieme film spassosi come questo. Dopo il delizioso "Up" (in 3D!) oggi è toccato a "Planet 51" entrare nei ricordi piacevoli del fare/essere papà. II prossimo è "Christmas carol" (in 3D), ma solo se prima o dopo lo porto a mangiare il sushi, promesso :-)

sabato 21 novembre 2009

The Beatles: And your bird can sing (Take 2 Revolver Session)

Per i non-beatlesiani questo è il pezzo citato nel post di ieri.
Per i beatlesiani la chicca di sentirli ridere e cazzeggiare in studio mentre cantano e suonano divinamente.
Revolver è il disco che preferisco dei Beatles: il vostro?

venerdì 20 novembre 2009

And your bird can sing

Ho riaperto Twitter: lo userò per postare un pensierino al giorno, come una specie di calendario. Non ci socializzerò (ho cancellato i following che avevo tranne una blogger speciale), perchè poi diventa una scimmia tipo Facebook e non ne ho nè la voglia nè il tempo. Ma mi piace avere questo piccolo impegno: un pensierino al giorno leva ...(fate vobis) di torno. Come una medicina, più o meno omeopatica, più o meno amara da buttare giù (o sputare fuori), ogni santo giorno. Il primo pensierino, quello di oggi, è agghiacciante, ma è il pensiero del giorno, è quello che passa il mio convento oggi.

Afterhours - E' solo febbre

La colonna sonora e il riassunto di questa mia settimana a casa con l'influenza.
Da lunedì tutto tornerà "normale". Spero.

giovedì 19 novembre 2009

Viva certe radio



Ieri sera lunga e bellissima intervista telefonica a Radio Cristal di Lecco (nemo propheta in patria genovese, come al solito), grazie al blogger Giovanni (Euterpe). Certe radio, certi dj, fanno un gran bene alla musica (pensiamo a John Peel, e nel nostro piccolo gli Urlatori alla sbarra). Non perchè valorizzano il sottoscritto, ma gente come il sottoscritto, che fa musica senza scopi commerciali, per pura passione, tanto che inizialmente sono sempre tentato di tenerle per me, di non diffonderle nè promuoverle, scoraggiato dalla musica che gira intorno, dalle cover-band nei locali, dagli icsfactor, dall'industria, dai trend ("Io non parlo così").
Questo da sempre: non ho mai considerato la musica un lavoro, ho sempre avuto un vero lavoro (come direbbe mio padre) la mattina (e come è difficile questo parallelismo). Per qualche tempo (20 anni fa) ho cantato cover in un locale a Genova (il Pennygrace), tre sere alla settimana (alternandomi ai nonancorafamosi Crozza, Olcese, Margiotta), ma dopo un po' si deve fare una scelta di campo, e io ho preferito che la musica fosse un piacere libero, un divertimento, non un impegno o un lavoro.
Non ci credevo abbastanza? Ho sbagliato? Non credo: vedo molta frustrazione negli amici che hanno fatto LA scelta, e ora per sbarcare il lunario si ritrovano a fare musicaccia e salti mortali. Li rispetto e li stimo molto, loro sono davvero artisti. Io, senza il loro coraggio, invece faccio e suono quello che mi piace, nel (poco) tempo libero.
E trovo anche gente che apprezza in maniera disinteressata quello che faccio (vedi le recensioni raccolte qui).
Grazie Gio (c'ero anche io, al Vigorelli!).

Colonna sonora: This is Radio Clash, what else?

mercoledì 18 novembre 2009

C'era una svolta






















Venerdi' 20 novembre, alle 18.00 alla Fnac di Genova
Gianluca Morozzi (che viene apposta da Bologna) presenta
Barbara Fiorio e C'ERA UNA SVOLTA
Nella parte della ciliegina sulla torta Sara Lando (che viene apposta da Bassano del Grappa).
Saranno presenti principi inetti, principesse tonte, sirenette canterine, viscidi ranocchi, orchi sfortunelli, bambini yo-yo e svariati altri personaggi.
Risate, dediche e illustradediche assicurate!
Per i curiosissimi: www.barbarafiorio.com.
VI SI ASPETTA
PS Non venite troppo sobri...

Estendo a tutti questo invito (io non ci sarò, malato sono) perchè Barbara è un'amica ma anche perchè il libro merita la vostra attenzione. Meno triviale e più divertente della Litizzetto, più coinvolgente di Bettelheim e meno terrificante di Angela Carter, B ri-racconta, attualizza, interpreta e commenta le fiabe di Grimm e Perrault e ne inventa alcune sue strepitose. Si ride e sorride parecchio, senza mai scadere nel demenziale o nel retorico-banale. Brillante, arguto, vivace. Come un prosecco ;-)
Buona lettura ai foresti, buona presentazione ai genovesi.

martedì 17 novembre 2009

Sto male























"Quello che non mi uccide rimanda l'inevitabile"?!
Ma non era "Quello che non mi uccide mi rende più forte" la massima di Nietzsche?!
Più realistico Despair, in effetti.

Ci sono ricascato, mierda. Febbrone, mal di gola, tosse, zero forze. Agh.
Proprio quando ero in un momento di grandi cambiamenti e progetti (lavori in libreria, iniziato il Clash-tributo), già: proprio quando, maledizione.
Speravo di riprendermi in un giorno e invece.

Colonna sonora: Sto male, dei Prozac+.
Anzi: Sick of being sick, dei Damned (una bomba del 77).
Uff.

BOB MOULD - The silence between us

14 dicembre, Bob Mould al Musicdrome di Milano. Non dico altro. E' dal 1987 (Husker Du a Torino) che sogno di rivedere uno dei miei eroi musicali, uno che ha scritto decine di canzoni per me importantissime. "Il silenzio fra di noi" è una delle più recenti.

Buffalo Tom - Taillights Fade

Se li ricorda qualcuno? 1992...li adoravo, e sono stati una grande influenza. Visti dal vivo a Genova (al Coccodrillo!), girai una estate con la loro maglietta. Andate su youtube e ascoltate anche Summer e I'm allowed: è un consiglio da amico (rockettaro).
www.buffalotom.com

domenica 15 novembre 2009

Bella la vita























Mi colpiscono sempre le notizie come quella del suicidio di Enke. A costo di essere banale, ingenuo e sempliciotto, arrivo a riflettere sul dramma della depressione, e soprattutto su cosa/chi rende felice una persona, cosa/chi ti rende la vita degna di essere vissuta e apprezzata. Forse la fama, i soldi, il successo, non sono tutto nè  elementi indispensabili, o almeno non assicurano la felicità, la voglia e la gioia di vivere.
Già. Cosa ci vuole, in fondo, per essere più sereni, e sorridersi allo specchio, e non solo agli altri?
(Riposa in pace, portierone. Salutami, se li incontri, Ian, Adrian, Cesare e Antonia).

sabato 14 novembre 2009

Piccoli gesti di resistenza


Per quello che può servire, ho firmato l'appello di Saviano sulla riforma della giustizia. Dategli un'occhiata. Voglio illudermi che sia possibile ancora fare qualche gesto, dare qualche segnale, contro la deriva.

venerdì 13 novembre 2009

A song for the lovers (live) - Richard Ashcroft

Se la canzone è bella, bastano voce e chitarra, senza tanti orpelli. E questa canzone, per me, è bellissima.

mercoledì 11 novembre 2009

Un Lost al supermarket

Oggi inizio a registrare il disco di cover acustiche dei Clash. E faccio anche questa struggente canzone. All together now:
I wasn't born so much as I fell out
Nobody seemed to notice me
We had a hedge back home in the suburb
Over which I never could see
I heard the people who live on the ceiling
Scream and fight most scarily
Hearing that noise was my first ever feeling
That's how it's been all around me
I'm all tuned in, I see all the programmes
I save coupons from packets of tea
I've got my giant hit discotheque album
I empty a bottle I feel a bit free
The kids in the halls and the pipes in the walls
Make me noises for company
Long distance callers make long distance calls
And the silence makes me lonely
And it's not here
it disappear

Mi sono perso nel supermercato
Non riesco a fare la spesa felicemente
Sono entrato per quell'offerta speciale
Personalità garantita
Più che nato sono capitato
Sembrava che nessuno si accorgesse di me
Avevamo una siepe dietro casa in periferia
Oltre la quale non riuscivo a vedere
Sentivo la gente del piano di sopra
Urlare e picchiarsi in modo terribile
Sentire quei rumori fu la mia prima emozione
Ecco cosa avevo intorno a me
Sono sempre sintonizzato ,vedo tutti i programmi
Conservo i punti dai pacchetti di tè
Ho comprato il mio album di hits da discoteca
Svuoto una bottiglia e mi sento un pò più libero
I ragazzi dentro le stanze e le tubature dei muri
Fanno rumori che mi tengono compagnia
Chi chiama da lontano chiama da lontano
E il silenzio mi lascia solo
Non è qui
Scompare

lunedì 9 novembre 2009

Altro che Vasco

Sentite come si interpreta una grande canzone, altro che Vasco. "Ad ogni costo" (sic). Grande, mitica Chrissie Hynde.
"What the hell am I doing here? I don't belong here", già.

Elliott Smith - These Days (Nico cover)

Dice tutto la canzone, if you know what I mean.
Buona settimana.

I'd been out walking
I don't do too much talking these days
These days I seem to think a lot
About the things I forgot to do
And all the times I had the chance to
I quit my rambling
I don't do too much gambling these days
These days I seem to think a lot
About the many changes that came my way
And I wonder if I'd ever see another highway
I had a lover
I don't think I'd risk another these days
These days and if I seem to be afraid
To live the life I have made in song
It's just that I've been losing so long

I've quit my dreaming
I won't do too much scheming these days
These days I sit on cornerstones
And count the time in quarter tones to ten
Please don't confront me with my failures
I have not forgotten them

domenica 8 novembre 2009

Guarda come piove

Video e canzone adatti a questo weekend. E ricordarsi di quando io e Marcello incontrammo in via san Luca i PF. Un secolo fa. Quante cose sono cambiate, e non tutte in meglio, anzi. "Non si esce vivi dagli anni 80", urlava Manuel Agnelli, e non aveva tutti i torti.

Heaven - is the whole of the heart
and heaven - don't tear you apart
yeah heaven - is the whole of the heart
and heaven - don't tear you apart
There's too many kings
wanna hold you down
and a world at the window gone underground
There's a hole in the sky
where the sun don't shine
and clock on the wall
and it counts my time
Heaven...
There's a song on the air
with a love-you line
and a face in the glass
and it looks like mine
and I'm standing on ice when I say
that I don't hear planes
and I scream at the fools
"Wanna jump my train?"
Heaven...

sabato 7 novembre 2009

Far qualcosa che serva





















Stavo per scrivere qualcosa sul mio disinteresse alla politica degli ultimi tempi, causata da disillusione, sfiducia, amarezza. Poi, in un blog, ho trovato questa citazione di Bertolt Brecht:
Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico. Egli non sente, non parla né s’interessa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, delle scarpe e delle medicine dipende dalle decisioni politiche. L’analfabeta politico è così somaro che si vanta e gonfia il petto dicendo che odia la politica. Non sa, l’imbecille, che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il bambino abbandonato, l’assaltante e peggiore di tutti i banditi, che è il politico imbroglione, il mafioso, il corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali
e ho pensato che farei meglio a continuare ad informarmi e magari cominciare a fare, nel mio piccolo, qualcosa di concreto per migliorare questo schifo di società e di vita.
Ci sono molti modi: come dice il poeta, "torneremo a scorrere", e a  fare qualcosa che serva, che è anche per te se il tuo Paese è una merda.

venerdì 6 novembre 2009

La lezione quotidiana

Ogni giorno imparo una piccola grande lezione.
Ogni giorno una piccola timida illusione.
Ogni giorno una piccola grande delusione.
Ogni giorno voglio fare qualcosa di utile, memorabile, bello.
Ogni giorno scrivo su un diario cosa ho fatto ma non cosa ho pensato, perchè spesso le due cose non corrispondono affatto.
Ogni giorno mi sento un po' più distante da tutto e tutti.
Ogni notte fatico ad addormentarmi, i pensieri corrono, e i sogni si confondono ai progetti e ai ricordi.
Ogni mattina una verità, ogni notte una bugia.

"Something I learned today
Black and white is always grey
Looking through the window pane
I'm not inside your brain
Something I learned today
Yield to the right-of-way
Stopping at a 4-way sign
Someone else's rules, not mine
Something I learned today
Never look straight in the sun's rays
Letting all the sunshine in
Can't remember where I've been"

giovedì 5 novembre 2009

The New Age Steppers - Problems

"What a great record! Used to skank to it when I was 17...Good vibes, a long time ago. Thanks!"
Alle voci Ari delle Slits e Neneh Cherry (sì, proprio lei).
"Non lasciare che i problemi ti buttino giù", ok!
Chi rimane immobile ascoltando questo pezzo è morto.

martedì 3 novembre 2009

Ciao poetessa



Stamattina, nella vetrina del Libraccio di Chiavari, c'erano alcuni libri della grande Alda Merini, con un fiore rosso appoggiato sopra: piccoli gesti che fanno bello il mio lavoro.
In molti stanno scoprendo solo ora questo grande personaggio.
Che riposi in pace, almeno lei, almeno ora.

Paolo Benvegnù - Suggestionabili

"Io so la mia verità e voglio usare il cranio come un archibugio
Per sparare la mia verità che non è inchiostro nero ma sangue che grandina gioia. La mia verità è come una finestra nel vuoto inchiodata ai suoi cardini. La mia verità, linea di protezione e coerenza ai deserti che cambiano
Ma sono suggestionabile sono troppo suggestionabile
Siamo troppo suggestionabili
Infantili ed interpretabili siamo troppo suggestionabili
Ci muoviamo ma siamo immobili siamo troppo suggestionabili
Io so la mia verità. Sono passato in mezzo agli inferni alle mie pazzie, ma è la mia verità. E spero possa esploderti in faccia spaccarti la testa. La mia verità è nell’ostinazione a cercarmi a ferirmi a capirmi. La mia verità è rinnegare i padri le madri le bocche e gli stomaci
Ma sono suggestionabile sono troppo suggestionabile
Siamo troppo suggestionabili
Infantili ed interpretabili siamo troppo suggestionabili
Ci muoviamo ma siamo immobili siamo troppo suggestionabili
Io so la mia verità e voglio andare in fondo a tutto quello che so
Io voglio assaporare ogni secondo che avrò.Perché io sono un uomo. Io sono insicuro. Io sono il padre la madre il figlio
Io sono il vertice. Io sono l’assoluto. Io sono il genio. Io sono il mio assassino. Ma sono l’unica cosa che mi rimane
Io sono l’ultima cosa che ho. Sarò la prima cosa che avrò
Se sono l’ultima cosa che mi rimane.
Sarò la prima cosa che mi rimane.
Siamo troppo suggestionabili"

Un invito a conoscere questo personaggio della musica italiana ancora poco conosciuto ai più. E no, non arriva da X-factor e neanche da Amici, spiacente.

lunedì 2 novembre 2009

Genova al cinema

Che delusione, Winterbottom a/su Genova. Un filmetto insulso e sconclusionato. Avrei dovuto ascoltare la recensione di mymovies.it, e insospettirmi quando ci siamo trovati soli in sala, io e Luana, di domenica, a Genova! Guardo sempre i film ambientati a Genova (Agata e la tempesta, bah, Giorni e nuvole niente male) ma raramente la città viene resa nella sua bellezza più intrinseca. Forse è una bellezza TROPPO intrinseca, una città difficile da valorizzare, che non sa, e spesso manco vuole, valorizzarsi. Se lo sapevo andavo a vedere Parnassus, ma non riesco più a vedere i film doppiati (preferisco v.o. con sottotitoli, così sento le vere voci e miglioro il mio inglese).

domenica 1 novembre 2009

Beati nel regno dei cieli


Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si
avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
(Vangelo di oggi: Mt 5,1-12)

-Caro Gesù, non si potrebbe avere qualcosa anche in terra, da vivi, così ci rallegriamo ed esultiamo qualche volta prima di andare nel regno dei cieli? No eh? Solo da morti? E vabbè, grazie lo stesso della prospettiva. Amen.

sabato 31 ottobre 2009

Cocteau Twins: Little Spacey

In una società così (bauman-amente) liquida, in un momento mio (banal-mente) personale come questo, quale migliore metafora/simbolismo degli iceberg, perdipiù con la musica dei miei amati Cocteau Twins?

Discharge - Drunk With Power

For how long do we tolerate these fools
Drunk with power
Drunk with power, obsessed with death
Death and destruction, drunk with power
A giant game of chess they play
With you and I as the disposable pieces

Per quanto ancora tolleremo questi stupidi
ubriachi di potere
Ubriachi di potere, ossessionati dalla morte
Morte e distruzione, ubriachi di potere
Un gigantesco gioco di scacchi
con te e me come pezzi a disposizione

La città più bella


Breve post autocelebrativo: lo scorso weekend mi sono regalato due giorni a Venezia, del tutto improvvisati, per tirarmi un po'su. Confermo la mia opinione di qualche anno fa: la città più bella del mondo, unica. Non me la sono goduta per bene causa pressing/rimorchio di adolescente con scazzo-cellulare-fame perenne (Alessandro) e moccioso-monello-sfuggente (Matteo): voglio tornarci solo con Luana per vedere la Biennale (fino al 22/11? Uhm, sarà dura) e la Guggenheim (quella c'è sempre), oltre a poter vagare serenamente e respirare quell'atmosfera magica, poetica e decadente. Ho respirato un bel po' di bellezza, e Dio sa quanto ne avevo bisogno, in quei giorni, e quanto tutti ne abbiamo bisogno, sempre.

Maschere per Halloween




Le più gettonate, le migliori, i miei consigli.
Questa a sinistra fa veramente paura, col suo atteggiamento sulla morte di Stefano Cucchi. Per un halloween veramente truce, violento, pieno di rabbia.
Per una notte all'insegna dell'allegria, una festa liberatoria, direi, consiglio invece quella a destra.

venerdì 30 ottobre 2009

The Sound - Winter

I'D LIKE TO SLEEP ONE HUNDRED DAYS
MY FEELING HAS GONE, FLESH COLD AND NUMB
I'M STARING INTO WINTER
I'M STARING INTO WINTER

ALL'S SLOWING DOWN, SNOW IN THE WHEELS
FROST ON THE GROUND, ICE CUTS THE SEAL
THAT OPENS UP OLD WOUNDS
THAT LETS IN THE WINTER

MEMORIES AND HOPES ARE ALL THAT I HAVE
BUT ARE THEY ALL I NEED, WILL THEY SEE ME
THROUGH THIS WINTER?
THROUGH THIS WINTER?

I'D LIKE TO SLEEP ONE HUNDRED DAYS
MY REASON HAS GONE, FLESH COLD AND NUMB
AT LEAST LET ME SLEEP THROUGH THE WINTER
AT LEAST LET ME SLEEP THROUGH THE WINTER

Ha ragione l'esperto Fritz: i Sound sono una delle mie più grandi influenze musicali. Questo potrebbe essere uno dei miei pezzi su Antonia Pozzi.

Musiche di Franco Zaio, parole di Antonia Pozzi


Ho avuto l'ok da Garzanti per l'utilizzo delle poesie di Antonia Pozzi per le mie canzoni. Dichiaro iniziati i lavori: in pratica bisserò l'esperimento fatto con Pavese (che mi ha dato numerose soddisfazioni). Anche la Pozzi, guarda caso, è un'allegrona suicida, ma tant'è, le sue poesie sono bellissime, per me.
Questa è quella del momento.
Tramonto
Fili neri di pioppi -
fili neri di nubi
sul cielo rosso -
e questa prima erba
libera dalla neve chiara
che fa pensare alla primavera
       Scende la notte -
       nessun fiore è nato -
       è inverno - anima -
       è inverno.
E guardare
se ad una svolta
nascano le primule -
Ma il ghiaccio inazzurra i sentieri -
la nebbia addormenta i fossati -
un lento pallore devasta
i colori del cielo -
     Scende la notte -
     nessun fiore è nato -
     è inverno - anima -
     è inverno.

E' novembre, gente, è novembre.

giovedì 29 ottobre 2009

Am I still ill?


E' arrivata in casa Zaio l'influenza, degna conclusione di un mese per me del cavolo: Matteo che  gira con la vomitella (=bacinella d'emergenza in cui vomitare), Ale stravaccato sul divano, Luana con una tosse da cane, il sottoscritto che si sente passato sotto un carrarmato, con barba lunga e pettinatura alla Boney M. Puro abbruttimento casalingo. Spero che tutto torni a posto per lunedì.
E no: non ne faccio (fare) vaccini, sono una truffa delle industrie farmaceutiche. Se anche voi, come il 70% delle persone, state passando questo momentaccio: buona convalescenza.

mercoledì 28 ottobre 2009

Sesso, bugie e videotape


Il caso Marrazzo (come quello di Sircana e Lapo Elkann) mette sul piatto alcuni argomenti imbarazzanti ma profondi della vita pubblica e soprattutto privata di tutta Italia: il successo dei trans, l'ipocrisia, la coca, i media.
-Che i trans non operati riscuotano segretamente un gran successo tra i sedicenti Maschitaliani è ormai un fatto notorio. Probabilmente il trans autorizza il Maschioitaliano a non sentirsi Frocio, e rende possibile la pratica omosessuale (attiva ma soprattutto passiva) repressa da anni di maschilismo, omofobia, machismo, cattolicesimo, moralismo, perbenismo, ignoranza, e la frittata è fatta: molti maritini hanno una gran confusione in testa (e nel pisello). Come dice il mio amico fiero-gay: "La fi.. piace a tanti, ma il ca... piace a tutti", ha ha. Quello che non capisco è: perchè vergognarsi dei propri gusti sessuali, nasconderli, chiamarli "debolezze/crisi/peccati", pagarli? E qui interviene l'Ipocrisia di mantenere una facciata morigerata e "normale" (brr). Io sogno una società in cui ognuno sia libero di avere i gusti sessuali che gli pare, senza vergogne o sensi di colpa, una sessualità senza genere, un mondo unisex, dove la sessualità possa essere espressione di libertà e felicità, di eros e amore sincero. A tal proposito mi ha colpito negativamente questo articolo su Repubblica di Umberto Galimberti, che parla di regressione, confusione, perdita di identità (peccato: in genere adoro i pensieri di UG, gli scriverò).
-Anche la diffusione della coca come coadiuvante del benessere è risaputa. Volevo solo dire che io non ho mai provato per paura di cascarci e diventarne dipendente come un paio di amici che si sono rovinati la vita. Ti fa stare bene anche in società, cosa vuoi di più?! No, grazie.
-La morbosità dei media, e l'assurdità dei giornali fatti di gossip e VIP. Ma finchè ci sarà gente che guarda/legge certe fonti di informazione, il mio incredulo sbigottimento rimarrà un atteggiamento snob o sfigato, a seconda dei punti di vista. Give the people what they want: già, ma è questo quello che vuole la (grande maggioranza della) gente? Soldi, fama, potere, sesso, coca. La vita, la bellezza della vita, è tutta qui, per i più. Evidentemente.    

lunedì 26 ottobre 2009

Esperire per non perire


"No. La vita non mi ha disilluso. Di anno in anno la trovo sempre più ricca, più desiderabile e più misteriosa - da quel giorno in cui venne a me il grande liberatore, quel pensiero che la vita potrebbe essere un esperimento di chi è volto alla conoscenza - e non un dovere, non una fatalità, non una fede. La vita come mezzo di conoscenza. Con questo principio nel cuore si può non soltanto valorosamente ma anche gioiosamente vivere e gioiosamente ridere" (Nietzsche, La gaia scienza).
Già. Mantenere vivi la curiosità, il gusto del nuovo, del diverso, dell'insolito, dell'emozione, del sapere, del conoscere, del godere. Nei momenti più difficili e cupi, questo atteggiamento può salvare la vita, o almeno renderla più vivibile (godibile).
L'ho già detto: nei bad moments, un libro, un film, un disco, una foto, un posto, la bellezza, la curiosità, il coraggio, possono fare la differenza. E sollevare la testa, elevare la posizione, allargare la visuale, dare un senso (una direzione), quando ci sembra di affondare nelle sabbie mobili.

giovedì 22 ottobre 2009

The Gun Club - "Carry Home"

Weekend lungo dedicato a moglie figli, casa. Ne avevo/avevano bisogno. E mi è venuta in mente questa canzone, che ascoltavo in autoradio, a notte fonda, sulla mia R5, tornando a casa, quando ero molto più giovane, e la mia vita era più rock'n'roll che blues.
(Ormai mi esprimo con le canzoni, mah)
"Carry Home
I have returned
through so many highways
and so many tears
Carry Home to where I am from
carry to the place that I have come
carry to the dust and flies behind me
carry to the cracks and caves on the face of me
Oh, but I didn't change, I just had to work
Yeah, but I didn't change, I just had to work
and now I'm home, and now I'm home
do you still want me?
Now, that I'm home"
NON SONO CAMBIATO: SOLO CHE DOVEVO LAVORARE.
E ORA SONO A CASA.

mercoledì 21 ottobre 2009

Non ho più molto tempo


"Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.
C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.
C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini
quando è l'ora muta delle fate.
C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.
È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.
Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.
C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere
come sarebbe stata la sua fotografia.
C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno avvisato.
Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare"
(Ivano Fossati, "C'è tempo")

martedì 20 ottobre 2009

Nick Drake - Time Has Told Me

"Il tempo mi ha detto
Che sei una rara scoperta
Un'affannosa cura
Per una mente in affanno
E il tempo mi ha detto
Di non chiedere di più
Un giorno il nostro oceano
Troverà la sua riva
Lascerò allora tutte le strade che mi fan diventare
Ciò che in realtà non voglio diventare
Lascerò tutte le strade che mi fanno amare
Ciò che in realtà non voglio amare
Il tempo mi ha detto
Che sei giunta con l'alba
Un'anima senza impronte
Una rosa senza spine
Le tue lacrime mi dicono
Che non c'è proprio modo
Di metter fine ai tuoi affanni
Con ciò che puoi dire
E il tempo ti dirà
Di stare dalla mia parte
Di continuare a provare
Finché non ci sarà più nulla da nascondere
Lascia allora tutte le strade che ti fan diventare
Ciò che in realtà non vuoi diventare
Lascia tutte le strade che ti fanno amare
Ciò che in realtà non vuoi amare
Il tempo mi ha detto
Che sei una rara scoperta
Un'affannosa cura
Per una mente in affanno
E il tempo mi ha detto
Di non chiedere di più
Un giorno il nostro oceano
Troverà la sua riva" (ND)
In questo periodo sono sempre troppo stressato e stanco per mettere insieme due parole mie. Per fortuna ci sono canzoni come questa (e artisti come Ian Curtis, Nick Drake e Antonia Pozzi) a parlare per me...
"Scende la notte -
nessun fiore è nato -
è inverno - anima -
è inverno" (AP)